Reggio Calabria: immigrato ridotto in schiavitù, arrestato datore lavoro

Pubblicato il 16 Luglio 2011 - 19:09 OLTRE 6 MESI FA

REGGIO CALABRIA, 16 LUG – Avrebbe ridotto in schiavitu' un immigrato ghanese, facendolo lavorare fino a venti ore al giorno e sottoponendolo a maltrattamenti. E' l'accusa con la quale i carabinieri hanno arrestato a Cessaniti (Vibo Valentia) un imprenditore agricolo, Antonio Pititto, di 57 anni. L'arresto e' stato fatto dai carabinieri in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Reggio Calabria.

I fatti contestati a Pititto risalgono al periodo tra novembre 2009 e gennaio 2010. L'accusa a carico dell'imprenditore si basa sulle dichiarazioni fatte dal ghanese ai carabinieri di Bari, dove l'immigrato e' stato trasferito in seguito alla rivolta degli immigrati avvenuta a Rosarno nel gennaio del 2010. L'immigrato per il suo lavoro avrebbe ricevuto un compenso di venti euro al giorno, con il compito di allevare gli animali, raccogliere gli agrumi e curare il terreno, senza mai beneficiare di un giorno di riposo.

Il giovane, inoltre, e' stato ospitato in un'abitazione diroccata senza luce, gas e servizi igienici e per lavarsi o prepararsi da mangiare sarebbe stato costretto ad utilizzare l'acqua residua contenuta negli abbeveratoi degli animali allevati nell'azienda.