Reggio Emilia. Barista accoltellata, killer si consegna: uccisa perché l’aveva respinto

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Agosto 2019 - 19:40 OLTRE 6 MESI FA
Reggio Emilia killer barista

Il presunto killer della barista di Reggio Emilia che si è consegnato alle autorità (Foto ANSA)

REGGIO EMILIA – Ha ucciso la barista Hui Zhou, 24 anni appena, perché lo aveva respinto. Hicham Boukssid, marocchino di 34 anni, si è costituito il 19 agosto e ha confermato il movente passionale per l’omicidio della giovane barista a Reggio Emilia, dove il 20 agosto si svolgeranno i funerali. Dopo aver accoltellato la ragazza, l’uomo è fuggito nei boschi dove si è nascosto per 10 giorni prima di consegnarsi.

Sul movente dell’omicidio, il sostituto procuratore Marco Marano ha pochi dubbi: “La pista passionale è quella che riteniamo più accreditata. Si era infatuato di lei. Ma molto probabilmente era un amore unilaterale, non corrisposto. Stiamo comunque esaminando il telefonino della vittima per accertare tutto”. Una ipotese che sarebbe stata confermata anche da Boukssid agli investigatori.

L’uomo ora si trova in carcere in attesa dell’interrogatorio di garanzia, che si terrà giovedì, ma intanto è accusato di omicidio volontario con le aggravanti della premeditazione, della crudeltà e dei futili motivi. Gli investigatori hanno spiegato: “Non possiamo dire che abbia formalmente confessato, ma in maniera lucida e razionale era cosciente di quanto gli abbiamo attribuito”.

Dopo l’omicidio, Boukssid si è nascosto per dieci giorni tra i boschi vicino al torrente Crostol, zona a nord di Reggio Emilia piena di canali e passaggi nascosti. Proprio in quel luogo, l’uomo ha indicato ai carabinieri dove trovare il suo giaciglio e l’arma del delitto, un coltello professionale da cucina con una lama lunga 19 centimetri. La polizia ha spiegato: “Abbiamo accertato che proprio in questa zona si dedicasse all’attività di spaccio di hashisc, come ci ha confermato il telefonino sequestrato e che aveva abbandonato. Aveva due schede sim intestate a persone fittizie”.

Intanto gli inquirenti indagano per determinare se l’uomo abbia agito da solo o sia stato aiutato da complici: “Siamo di fronte a un uomo che ha abilità e capacità fisiche oltre la media. Ha resistito dieci giorni in un bosco. Stiamo cercando di capire se sia stato aiutato da solo o abbia agito da solo. Quello di cui siamo certi è che si è sentito braccato grazie alle nostre ricerche. Gli abbiamo fatto terra bruciata attorno e non gli è rimasto altro che costituirsi”. (Fonte ANSA)