“Monnezza” a Napoli, il pm chiede la prescrizione per Bassolino

Pubblicato il 10 Giugno 2013 - 20:48 OLTRE 6 MESI FA
Salman Rushdie ed Antonio Bassolino presenziano la mostra dell'artista napoletano Francesco Clemente

Antonio Bassolino (Foto Lapresse)

NAPOLI – Per lo scandalo della “monnezza” a Napoli il pubblico ministero, ovvero l’accusa, chiede la prescrizione per 20 su 24 imputati. Una serie di dichiarazioni di prescrizioni sono state infatti chieste lunedì, al termine della requisitoria, dal pm Paolo Sirleo al processo davanti alla quinta sezione del Tribunale di Napoli, su presunti illeciti nella gestione del ciclo dei rifiuti in Campania fino al 2004. Tra gli imputati nei cui confronti – secondo il pm – si deve applicare la prescrizione anche l’ex Presidente della Regione Campania Antonio Bassolino indagato nella qualità di commissario straordinario, funzione da lui svolta dal 2000 al 2004.

”La richiesta di prescrizione, formulata dal pm all’esito della propria discussione – hanno dichiarato i legali di Bassolino, gli avvocati Massimo Krogh e Giuseppe Fusco – non ci soddisfa in quanto le risultanze del dibattimento lasciavano fondatamente pensare a una richiesta di proscioglimento del Presidente Bassolino nel merito”. ”Infatti, convinti, come siamo sempre stati nel corso delle numerose udienze, della totale estraneità ai fatti del nostro assistito – hanno aggiunto i legali – non abbiamo mai chiesto un rinvio delle udienze e abbiamo sempre collaborato con il Tribunale per agevolare la conclusione, in tempi ragionevoli, del processo, rinunciando persino al 60% dei nostri testi di tutti i nostri consulenti. Ora aspettiamo con fiducia la decisione del Tribunale”.

La dichiarazione della prescrizione dei reati – che vanno dalla frode in pubbliche forniture alla truffa ai danni dello Stato, abuso di ufficio, falso e illeciti ambientali – riguarda 20 imputati. Solo quattro le richieste di condanne, compresa quella nei confronti di Pier Giorgio Romiti, ex amministratore delegato dell’Impregilo (due anni e sei mesi). Richieste anche per quattro società, chiamate in causa come ”persone giuridiche”: divieto di contrarre con la pubblica amministrazione per un periodo di due anni e messo e 750mila euro di multa per Impregilo; un anno e mezzo di divieto per le società Fibe (600mila euro di multa), Fibe Campania e Fisia Italia Impianti. Il rinvio a giudizio disposto dal gup risale al febbraio 2008, mentre la richiesta di processare gli imputati formulata dal pm è del luglio dell’anno precedente.