Roberta Ragusa aveva paura di Antonio Logli. Sul diario scrisse: “Tragedia”

di redazione Blitz
Pubblicato il 30 Novembre 2016 - 16:12 OLTRE 6 MESI FA

PISA – Roberta Ragusa aveva paura del marito, Antonio Logli. Lo aveva lasciato scritto tra le righe sul suo diario settimane prima della sua scomparsa. Pagine in cui la mamma di San Giuliano Terme (Pisa) svanita nel nulla la notte tra il 12 e il 13 febbraio 2012, annotava le sue frustrazioni e i suoi sospetti sui tradimenti del marito con l’ex baby sitter, Sara Calzolaio.

In quelle pagine, pubblicate per la prima volta in esclusiva dal settimanale Giallo, spicca una parola: “Tragedia”, riferita a un incidente domestico che forse tanto accidentale non era. Una caduta dalle scale che, secondo gli investigatori, potrebbe essere stato un primo mal riuscito tentativo di omicidio da parte del marito, Antonio Logli. L’uomo reggeva la scala mentre la moglie vi si era arrampicata. Poi, l’avrebbe lasciata scivolare, sfiorando la tragedia appunto. Perché la donna per poco non finì con la testa contro lo spigolo di un mobile. Roberta si spaventò al punto da farsi visitare per escludere eventuali traumi. A confermare tale teoria agli investigatori sarebbe stata anche un’amica della donna che ha raccontato: “La vicenda della caduta dalla scala l’aveva fatta molto arrabbiare, mi disse che era un miracolo che era ancora viva perché nel cadere non aveva battuto la testa contro i mobili dell’ingresso”. E avrebbe anche aggiunto: “Ha provato ad ammazzarmi”.

Tre giorni prima di sparire inoltre Roberta Ragusa annotava una breve lista di cose. Forse un elenco di motivi per lasciare il marito. “Giornate così” è il commento finale che tira la riga di quelle giornate in cui era ormai evidente che il marito avesse un’altra.

Il 21 dicembre di quest’anno Antonio Logli conoscerà il suo destino. Prosciolto una prima volta dall’accusa di aver ucciso e fatto sparire il cadavere della moglie, il gup dell’udienza preliminare bis in seguito all’annullamento di quella decisione da parte della Cassazione lo ha mandato a giudizio e lui lo affronterà con il rito abbreviato.

In questi cinque anni, dopo la scomparsa della moglie avvenuta la stessa notte in cui naufragava la Concordia all’Isola del Giglio, ha scelto la strada del riserbo assoluto da quando è finito sul registro degli indagati: nei mesi precedenti aveva fatto qualche appello in Tv per alimentare le ricerche della donna. Secondo gli inquirenti fu lui a ucciderla al culmine di una lite dopo che la moglie aveva scoperto la relazione clandestina con la giovane amante Sara Calzolaio.