Roberto Musci, ucciso davanti casa a Casalotti (Roma)

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Gennaio 2014 - 13:32 OLTRE 6 MESI FA

zCASALOTTI (ROMA), 23 GEN – Roberto Musci, 33 anni, agli arresti domiciliari per alcuni reati legati alla pubblica amministrazione, è stato ucciso oggi, crivellato di colpi davanti alla propria abitazione a Casalotti, quartiere alla periferia di Roma, in via Giuseppe Lazzati. L’omicidio e avvenuto intorno alle 11.30.

Secondo una prima ricostruzione, scrive Roma Today, Musci è stato raggiunto nella propria abitazione da un uomo in scooter che si è identificato come un ufficiale giudiziario facendolo uscire dall’abitazione. Una trappola che non ha lasciato scampo a Musci, freddato con due colpi di pistola alla testa e lasciato privo di vita davanti casa. I carabinieri inoltre avrebbero già acquisito alcuni filmati delle telecamere a sorveglianza del comprensorio dove è avvenuto l’omicidio. Dai video si vede chiaramente un uomo fuggire su uno scooterone bianco.

Roberto Musci, soprannominato Sgambone era già noto alle forze dell’ordine. Il 18 luglio del 2007 fu arrestato in una delle tante operazioni contro lo spaccio di cocaina nella capitale. Secondo l’accusa, Musci, era a capo di una organizzazione e provvedeva all’acquisto della sostanza stupefacente e del materiale da taglio, degli strumenti di pesatura, confezionamento e miscelamento e alla contabilità degli incassi con riscossione dei crediti nei confronti dei tossicodipendenti.  Nel maggio del 2009 il fratello di Roberto, Marco Musci, a soli 27 anni, venne ucciso in via Monte delle Capre, al Trullo, da Giorgio Stassi, 50 anni, poi arrestato dai carabinieri dopo la confessione:

“L’ho ammazzato perché tormentava mia figlia erano stati insieme, poi si erano lasciati ma lui non le dava pace, la insidiava, la picchiava, non la lasciava vivere”.

Roberto Musci era popolare a Casalotti, soprattutto dopo aver salvato una ragazza dallo stupro da parte di un uomo di nazionalità romena. Dopo questo tentato stupro, e dopo una sparatoria notturna in via del Trullo, ricorda il Messaggero, una trentina di ragazzi diede fuoco ad un bar proprio a via Monte delle Capre dove gli avventori erano per la maggior parte romeni.