Roberto Scavo morì mentre lavorava per Poste, ora famiglia deve pagare 25mila €

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Febbraio 2015 - 16:44 OLTRE 6 MESI FA
Roberto Scavo morì mentre lavorava per Poste, ora famiglia deve pagare 25mila €

Roberto Scavo (foto da La Provincia di Como)

COMO – Sette anni dopo la morte del figlio si sono visti respingere la richiesta di risarcimento e dovranno pagare circa 25 mila euro di spese processuali. I genitori di Roberto Scavo, morto nel 2008 a 19 anni in un incidente stradale con il motorino mentre lavorava con un contratto a tempo determinato per Poste Italiane, avevano intentato una causa sia alle Poste che alle Assicurazioni Generali sostenendo che la morte era stata causata anche dal mezzo non idoneo messo a disposizione del figlio.

Roberto Scavo, come racconta La Provincia di Como, si era scontrato con un autocarro e, secondo quanto ha sempre sostenuto il padre, ad ucciderlo non era stata la caduta o l’impatto ma il portapacchi in ferro delle lettere un accessorio non di serie, che lo ha colpito allo sterno e una costola ha schiacciato l’arteria. Ma il giudice della Seconda sezione civile del Tribunale di Como non ha ravvisato responsabilità. Così ha respinto la richiesta di risarcimento.

Dall’Inps i genitori avevano ricevuto un assegno di 1.700 euro subito dopo l’incidente a sostegno delle spese funerarie. L’assicurazione dell’altro mezzo coinvolto nell’incidente aveva a sua volta liquidato alla famiglia del ragazzo con 100.000 euro come risarcimento, riconoscendo il concorso di colpa e senza attendere alcuna azione penale o civile. Soldi che, spiega il padre sono stati quasi tutti usati per la causa alle Poste.