Rom e camorra, polizia sospetta: sull’auto killer un boss o armi e droga

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Giugno 2015 - 11:10 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – L’ombra della camorra, con quella Lancia Lybra intestata da pochi giorni a un pregiudicato campano. E il sospetto che a bordo ci fosse un boss, un quarto uomo, o anche armi o droga. Comunque qualcosa o qualcuno che motivasse fortemente i rom alla guida a sfuggire a tutti i costi all’alt della polizia.

Ci sono queste ipotesi dietro l’incidente che a Roma giovedì scorso ha provocato la morte di una donna filippina e il ferimento di altre 8 persone: tutte falciate da quella macchina che andava a tutta velocità lungo via Boccea. Lunedì mattina sono stati infine fermati i due rom fuggitivi, due fratelli di 17 e 19 anni.

Otto versioni differenti a confondere e a coprire eventuali responsabilità: cinque le ha raccontare Maddalena, la 17enne fermata per prima che non aveva avuto tempo di concordare una versione di comodo con gli altri. Tre le ha fornite Batho, suocero della ragazzina nonché padre di uno dei fermati, che in un primo momento aveva detto di essere alla guida, poi soltanto a bordo. Comunque ritenuto inattendibile dagli inquirenti.

La Lancia Lybra aveva fatto da qualche giorno un passaggio di proprietà, risultando così intestata a un pregiudicato di Castellammare di Stabia già proprietario di 67 vetture. Un prestanome, insomma, non presente a bordo dell’auto e che quindi nulla ha a che fare con l’incidente di Roma. Ma il nome ha fatto aprire una pista investigativa, quella di possibili collegamenti tra i rom e la criminalità organizzata, che sia camorra o malavita romana. I rom potrebbero essere la manovalanza per boss più grandi. Per una rapina, ad esempio. Chi era a bordo ha abbandonato l’auto in tutta fretta prima di fuggire ma non ha tralasciato di cancellare con un panno le impronte digitali. Roba da professionisti, non da ragazzini.

Altra ipotesi: l’auto trasportava armi o droga? E per conto di chi? Insomma, dall’incidente emerge una possibile, plausibile, rete criminale ancora tutta a approfondire. le foto dell’arresto dei due fratelli (Ansa).