Roma, 28 arresti in Municipi e Asl. Da 5 a 30mila€ in cambio di omessi controlli

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Gennaio 2015 - 10:19 OLTRE 6 MESI FA
Roma, 22 arresti tra Municipi e Asl. Mafia Capitale non era tutto

Roma, 22 arresti tra Municipi e Asl. Mafia Capitale non era tutto

ROMA – Intascavano dai 5 ai 30 mila euro in cambio di omessi controlli su abusi edilizi e cantieri irregolari. Questi i reati che vengono contestati a 28 persone, funzionari pubblici, imprenditori e professionisti che operavano negli uffici tecnici di alcuni Municipi di Roma Capitale e presso una Asl capitolina.Le imprese coinvolte sarebbero quelle operanti fra l’ex tredicesimo e quattordicesimo municipio. Ossia nei quartieri di Primavalle, Cassia, Trionfale e Aurelio.

La pubblica amministrazione romana è di nuovo al centro di un’inchiesta giudiziaria, come se Mafia Capitale non fosse stato abbastanza. In manette sono finiti tre funzionari degli uffici tecnici di Roma Capitale e un ispettore della Asl di Roma: si tratta di Stefano Urbinati, Roberto Biagini, Gianluca Sicari e Marcello Fioravanti. Con loro sono accusati anche diversi imprenditori. In tutto sono stati eseguiti 28 arresti.

Il Corriere della Sera riporta alcuni stralci delle intercettazioni dell’inchiesta che dimostrerebbero come, in alcuni casi, i funzionari abbiano provato a forzare la mano agli imprenditori:

In una telefonata un imprenditore parla di una cena al ristorante e chiede al suo interlocutore il favore di non farlo sedere al tavolo col funzionario comunale:

“Non me lo mettere vicino al tavolo…è un amico ma è un architetto che io ogni tanto lo devo foraggià… Questa è gente che sta lì solo per specula, io in ogni caso gli ho mandato mille euro propio giorni fa”.

Mentre in un’altra, un imprenditore si lamenta:

“Questi so’ pozzi senza fine, io gli dò 5mila euro a cantiere…” .

Di più, secondo i pm i funzionari corrotti si erano spartiti la torta dei cantieri. In un’altra intercettazione l’imprenditore si assicura che sia il funzionario da lui foraggiato a fare il sopralluogo e l’altro risponde: “Non preoccuparti è roba mia…”.