Roma: 5 certificati e 102 euro per un trasloco. Ma la multa costa 94 euro

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Marzo 2015 - 11:05 OLTRE 6 MESI FA
Roma: 5 certificati e 102 euro per un trasloco. Ma la multa costa 94 euro

Roma: 5 certificati e 102 euro per un trasloco. Ma la multa costa 94 euro

ROMA – Cinque certificati, tra cui copie di documenti e richieste su carta intestata, e 102 euro in totale tra bollettini vari. Tanto si paga a Roma per far entrare un furgone per un giorno nella Ztl del centro per fare un trasloco. E se non si fa nulla di tutto ciò? Se non si fanno bollettini con annessa fila alla posta, niente richieste, niente telefonate a uffici vari per i permessi? La telecamera Ztl ci pizzica e ci arriva la multa. Quanto costa? 94 euro. Senza bollettini, richieste, burocrazia. Estremamente più conveniente.

La storia la racconta Mattia Feltri su La Stampa. A lui l’ha raccontata un suo amico che ha deciso di portare nella sua abitazione nel centro di Roma alcuni mobili della sua vecchia casa di Torino. E il problema nasce qui: ottenere l’autorizzazione per un giorno affinché il furgone del traslocatore piemontese possa fare le operazioni di scarico dei mobili nella Ztl romana. Un’odissea di burocrazia che Feltri spiega sotto forma di lettera al sindaco di Roma, Ignazio Marino. 

Primo step per ottenere l’autorizzazione: pagare bollettino da 10 euro come “costo onere accessorio”. E un primo essenziale documento: inviare al Comune la richiesta. Poi? Conviene leggere Feltri perché i passaggi sono parecchi:

Poi serve un documento di iscrizione alla Camera di commercio del trasportatore, immaginiamo per combattere la nota piaga dei trasportatori fai da te. Ottenuta la dichiarazione del trasportatore, occorre anche la dichiarazione del cliente, che non è la richiesta al Comune, ma un’altra cosa: la dichiarazione del cliente, appunto. Ok, la dichiarazione del cliente. Vabbè, passiamo oltre. Finito? No, ancora due cosine. Giusto due. Il Comune ritiene necessario ricevere una copia del libretto del furgone. Ma non una copia qualsiasi, una copia comprensiva di revisione in regola: in fondo Roma è tanto inquinata che portarsi l’inquinamento da fuori parrebbe brutto. E come dare torto? Infine, importantissimo, non bisogna scordare di produrre il Durc. Il Durc? Esatto, il documento unico regolarità contributiva. Insomma, se hai una pendenza con l’erario non entri, non scarichi, niente permesso. Il lettore con un cerchio alla testa si tranquillizzi. Abbiamo concluso: richiesta su carta intestata, iscrizione alla Camera di commercio, dichiarazione del cliente, fotocopia del libretto di circolazione comprensiva di revisione in regola e Durc. Ah no, scusate: il bollettino da dieci euro di «costo onere concessorio». Più gli altri tre bollettini. Non lo avevamo ancora detto? Eh già, ci vuole un secondo bollettino da sedici euro per il pagamento «dell’imposta di bollo virtuale per la richiesta», un terzo bollettino sempre da sedici euro per il pagamento «dell’imposta di bollo virtuale del permesso», e un quarto bollettino da sessanta euro per il pagamento «dei diritti di istruttoria». Quale istruttoria è abbastanza ignoto, ma sempre sessanta euro sono. Dieci più sedici più sedici più sessanta uguale centodue euro.

Conclusione:

Signor sindaco, quanto costa la multa? Ottanta euro più quattordici di spese? Novantaquattro euro? Senza documenti, fotocopie e Durc? Il mio amico sarà molto felice di pagare la multa.