Roma bus-metro: corsa ad iscriversi a sindacato che si oppone…al lavoro

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 22 Maggio 2017 - 09:27 OLTRE 6 MESI FA
Roma bus-metro: corsa ad iscriversi a sindacato che si oppone...al lavoro

Roma bus-metro: corsa ad iscriversi a sindacato che si oppone…al lavoro (foto d’archivio Ansa)

ROMA – Roma bus-metro è una trinità che sempre offre al viandante fenomeni meravigliosi. Bus che magicamente prendono fuoco, se sei fortunato assisti allo spettacolo almeno un paio di volte a settimana. Linee e convogli e stazioni della metro che magicamente vengono fermati tutti dallo sguardo severo e scioperante di qualche decina, non più di qualche decina.

E moltitudini invece, 11.900 per l’esattezza, iscritti a libro paga dell’Atac, la società pubblica del trasporto urbano a Roma. Atac che stupisce il mondo con la sua costanza nel detenere due record: il maggior deficit di gestione e il minor numero di chilometri percorsi per addetto. Insomma a Roma bus e metro costano al contribuente più che in ogni parte del mondo ma in cambio offrono un servizio che peggio al mondo lo devi andare a cercare con il lanternino.

Altre “stimmate” porta la trinità: alto tasso di assenteismo al lavoro, età vetusta dei mezzi, quasi incredibile propensione della metro tutta a guastarsi qua e là, come una creatura malferma e malaticcia che nulla e nessuno potrà mai curare davvero.

Ce n’è poi ancora un’altra di medaglia che Atac può appuntarsi al petto: dei viaggiatori su bus e metro uno su quattro (dicono) non paga il biglietto. Dicono, solo dicono perché a salirci in vettura l’impressione è che siano più di uno su quattro. Decine e decine di milioni di euro che Atac non incassa e che ci rimettono di tasca loro quelli che a Roma vivono pagando le tasse addizionali locali più alte d’Italia.

Va avanti così da molti anni e allora sindaca Raggi ci ha provato, ha avuto un’ottima idea. Forse lei poteva farcela visto che dalle parti di Atac sindacati e comitati di base (e non solo di base) si sono dati molto da fare per votarla e visto che in Atac oggi è tutto in fiorire di M5S…

Cosa ha pensato e provato la Raggi? Prendere i 1.400 dipendenti Atac detti più o meno amministrativi qualunque cosa facciano davvero e una volta a settimana, a turno, farli andare in bus e in metro a controllare che i viaggiatori facciano e abbiano pagato il biglietto. Faticose settimane di incontri e contrattazioni con i sindacati. Definizione di compensazioni e compensi, tipologia e limiti del controllo…Ma alla fine Raggi sindaca ce l’aveva fatta: accordo con i sindacati perché un po’ di quelli che stanno in ufficio dell’Atac andassero ogni tanto a recuperare introiti.

Ma, ma, ma…non si era tenuto conto della infinità capacità della triade di produrre meraviglie. Subito dopo l’accordo Raggi-sindacati in Atac è è partita la corsa alle iscrizioni al sindacato che si oppone…al lavoro di controllo biglietti su bus e metro. Una veloce transumanza di iscritti dai sindacati che avevano firmato l’accordo a quelli che non avevano firmato e peggio anche per la Raggi che si faccia i fatti suoi e non si metta in mezzo.

Con sdegno i dipendenti Atac chiamati in causa hanno detto “non non facciamo i controllori”. Controllori attività notoriamente indegna? No, i lavoratori Atac non hanno detto questo ma hanno detto che andare a fare i controllori sui mezzi è faticoso, d’inverno fa freddo, d’estate fa caldo. Magari tocca anche mischiarsi coi passeggeri, stare in piedi, chiedere il biglietto. E se poi qualcuno che non ha pagato reagisce male? Controllare è pericoloso, fastidioso, antipatico. E molto scomodo rispetto a stare in ufficio. E poi quelle decine di milioni da recuperare chi se ne frega, i dipendenti Atac li schifano quei milioni, mica sono loro, ce li mettono i contribuenti. La triade Roma-bus-metro non si abbassa a raccogliere milioni, ha già toccato il miliardo di euro di debiti.