Roma, bussa al vicino e gli partorisce in salotto

di redazione Blitz
Pubblicato il 29 Aprile 2016 - 16:11 OLTRE 6 MESI FA
Roma, bussa al vicino e gli partorisce in salotto

Roma, bussa al vicino e gli partorisce in salotto

ROMA – Ha bussato al vicino alle 5 del mattino, l’unico che secondo lei poteva aiutarla. E ha partorito in casa sua, mentre lui, un giornalista della Rai, ha fatto del suo meglio in attesa dell’ambulanza. E, per fortuna, è andata bene: la donna, una filippina, ha partorito una bambina sana. E’ successo in una zona prestigiosa di Roma: via Cortina d’Ampezzo. La donna, racconta il giornalista Ivano Liberati, abitava abusivamente in uno scantinato insieme all’altra figlioletta di appena un anno. Una situazione di assoluto disagio che lui stesso aveva fatto presente al municipio. Ma non era successo nulla. Fino all’alba di venerdì. Ecco il racconto del Corriere della Sera:

La storia inizia alle cinque del mattino quando «una filippina che vive da mesi abusivamente in una cantina accanto al mio appartamento ha suonato il campanello – dice Liberati – . Era con una bambina di un anno tra le braccia e chiedeva aiuto perché ne stava partorendo un’ altra». Di fronte a quella scena, il giornalista ha dovuto mettersi alla prova: «Io faccio un altro mestiere ma le circostanze mi hanno costretto a improvvisarmi ostetrico, con il mio salone che si trasforma in sala parto e alla fine, tra le urla e un lago di sangue sul pavimento, va tutto bene».

Il lieto fine, però, non era scontato: «Poteva essere una tragedia perché la piccola era cianotica e aveva il cordone ombelicale stretto come un cappio intorno al collo e ho dovuto fare diverse manovre per disostruirla». Alla fine, è arrivato il 118: «Hanno portato via la donna con la neonata e ci hanno affidato l’altra figlia senza sapere bene cosa fare». Il giornalista ha anche documentato il parto, e ha voluto scattare le foto di «quello scantinato immondo a tre metri dalla civiltà di via Courmayeur, Roma nord, casa mia. Una piccola storia italiana come ce ne sono tante che si consumano nell’indifferenza generale». Il suo impegno ora è «trovare una sistemazione a questa donna quando uscirà dall’ospedale».