Roma, cartello di commercialisti per frodare fisco. 5 arresti, 49 indagati

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Agosto 2013 - 10:17 OLTRE 6 MESI FA

guardia-di-finanza lapresseROMA – Una presunta frode fiscale di circa 60 milioni di euro e organizzata da consulenti fiscali. Per questo sono cinque le persone arrestate dagli agenti del comando provinciale della Guardia di Finanza, che hanno anche sequestrato conti correnti e immobili per oltre dieci milioni di euro.

Il sistema fraudolento ai danni dell’erario, secondo gli investigatori, era stato orchestrato da un gruppo di commercialisti di Roma, a beneficio di un noto consorzio, che opera a livello nazionale nel settore delle pulizie e del facchinaggio.

Secondo le indagini, l’organizzazione era capeggiata da un professionista di Roma, ex-presidente dell’ ‘Arezzo Calcio’. Grazie ai consigli dei consulenti, l’uomo aveva creato una rete di cooperative composte da ‘teste di legno’, che venivano fatte scomparire dopo aver addossato loro i debiti tributari e contributivi del consorzio.

L’inchiesta vede indagate complessivamente 49 persone, tra capi, gregari e professionisti che dovranno rispondere del reato di associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale. Dagli accertamenti delle Fiamme Gialle della Compagnia di Fiumicino, resi ardui dalla mancanza di tutta la documentazione amministrativo-contabile fatta sparire per impedire la ricostruzione del giro d’affari è emerso l’occultamento al fisco di ricavi per circa 60 milioni di euro.

E i proventi della frode fiscale contestata, sempre secondo gli investigatori, venivano investiti nell’acquisto di immobili, fatti confluire in una società creata appositamente, i cui dominus occulti erano alcuni degli indagati. Gli elementi raccolti hanno consentito al Pubblico Ministero di richiedere ed ottenere dal Giudice delle Indagini Preliminari Giovanni Giorgianni, l’emissione di sette provvedimenti restrittivi della libertà personale (tra cui due nei confronti di professionisti) e di sequestro preventivo di beni mobili ed immobili – a Fiumicino ed a Roma. Ma anche di conti correnti, per un valore di oltre dieci milioni di euro.