Roma. Classe di maschi, solo una bimba: i genitori diffidano la preside

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Settembre 2013 - 10:28 OLTRE 6 MESI FA

Roma. Classe di maschi, solo una bimba: i genitori diffidano la presideROMA – Solo una bimba nella classe della prima elementare della scuola Guicciardini di via Merulana, a Roma. Gli altri compagni di classe sono tutti maschi e alcuni stranieri. Così i genitori della bimba hanno diffidato la preside per la “sproporzione inaccettabile” che “limita la stessa bambina”.

Giulio De Santis racconta sul Corriere della Sera:

“Sono le ore 16 del 10 settembre quando l’istituto pubblica in bacheca come saranno formate le quattro classi della prima elementare che avvieranno il ciclo scolastico. Dalla lettura dell’elenco emerge subito che nella sezione A c’è uno sbilanciamento del «sesso forte»: ci sono tredici maschietti e cinque femminucce, che tradotto in termini statistici significa il settanta per cento contro il trenta. Ma quando il 19 settembre comincia la scuola, delle cinque bambine ne rimane soltanto una. Le altre quattro hanno preso strade diverse. Una condizione anomala che stride con le altre tre sezioni dove il rispetto delle «quote rosa» è quasi perfetto: nelle sezioni B e C le donne rappresentano poco più del quaranta percento e nella sezione D addirittura i maschietti sono la minoranza (dodici bambine contro dieci)”.

I genitori della bimba hanno così diffidato il dirigente scolastico Rosetta Attento, spiega il legale Romana D’Ambrosio:

“In ambito scolastico si può asserire che tra i sei e i dieci anni i bambini tendono a costituire gruppi di amici per genere: mentre le bambine amano l’intensità della relazione, i maschi vivono legami più estesi che si concretizzano nella partecipazione ad attività e giochi di gruppo. La presenza di un’unica bambina è limitante per la stessa, che ha bisogno di relazioni con persone dello stesso sesso”.

Anche la presenza di stranieri nella sezione A ha scatenato malumori:

“Qualche malumore nella sezione A lo solleva anche la proporzione italiani-stranieri poiché il cinquanta percento degli alunni della classe non è nato in Italia, con la conseguenza – secondo la D’Ambrosio – che «possono sorgere problemi didattici legati alla lingua».