Roma contro Ignazio Marino: ztl decuplicata fino a €2.500, pullman aumenti zero

Pubblicato il 18 Luglio 2014 - 13:17 OLTRE 6 MESI FA
Roma contro Ignazio Marino: ztl decuplicata fino a €2.500, pullman aumenti zero

Ignazio Marino in bici con scorta. Lui se la ride, ma i romani…

ROMA – Roma è in rivolta ancora una volta contro il sindaco Ignazio Marino e la sua giunta, il cui livello di incapacità sembra ineguagliabile. Ultima causa di irritazione è l’aumento dei permessi Ztl, i permessi che consentono l’accesso al centro storico anche nelle ore di divieto. In alcuni casi, per i residente, il prezzo del permesso è triplicato, mentre sono rimasti inalterati i permessi per i bus turistici, quei giganti che ostruiscono le strade e inquinano con i motori accesi sempre, d’inverno per il riscaldamento d’estate per l’aria condizionata.

In pratica, Ignazio Marino ha voluto imitare il suo collega di Milano Giuliano Pisapia, del cui operato gli elettori di sinistra sono sempre più delusi, con l’aggravante di favorire i pullman, lasciando aleggiare sulla scelta del Comune un’ombra di sospetti non esprimibili per decenza ma non per questo meno sentiti. Il meno che si può dire è che l’atteggiamento generoso verso i pullman sembra quasi un inchino del comunista Ignazio Marino al Papa Francesco, il cui avvento ha fatto aumentare in modo esponenziale la sciagura dei bus.

L’assurdità della situazione è ben espressa di rappresentanti del I Municipio, che hanno chiesto al Comune di capovolgere le posizioni e di inasprire il costo dei tagliandi per i torpedoni. Secondo il minisindaco Sabrina Alfonsi,

“tutti i rincari della Ztl servono a scoraggiare le richieste dei permessi, è una strategia per ridurre il traffico nel centro storico. Per questo è difficile spiegare l’assenza di aumenti per i pullman, lasciando tariffe inadeguate rispetto all’inquinamento che producono. Come Municipio riteniamo che in centro questi bisonti non dovrebbero proprio non arrivare”.

Il clima di rivolta è ben rappresentato su Messaggero di Roma da Lorenzo De Cicco e Camilla Mozzetti e spiegato in questa sintesi:

“Aumenti fino al 1200% per le utilitarie dei residenti del Centro storico, nessun rincaro per i torpedoni turistici che assediano i monumenti. Mentre in Aula Giulio Cesare è in discussione il Bilancio che prevede rialzi a tre cifre per i permessi Ztl delle auto, monta la protesta di abitanti ed esercenti di Centro storico, Testaccio e San Lorenzo, chiamati a sborsare fino a 2mila euro per poter arrivare sotto casa o davanti al negozio con la propria vettura”.

Ecco i dettagli della follia del Comune di Roma:

“L’incremento più cospicuo è a danno di chi risiede in Centro: fino all’anno scorso si pagavano 78 euro. Con le nuove tariffe invece il permesso quinquennale obbligatorio costerà 1.016 euro per le macchine sotto ai 20 cavalli fiscali, 1.216 euro per quelle fino ai 23 cavalli e 1.416 per le vetture di potenza superiore. I residenti di San Lorenzo pagheranno 516 euro, con un incremento del 561% rispetto alla vecchia tariffa. A Testaccio invece il tagliando costerà 166 euro (+112%)”.

Viviana Di Capua, dell’associazione Abitanti centro storico, dice:

“Per entrare a casa dovremo pagare cifre esorbitanti, può essere normale? I rialzi sono discriminatori. I residenti saranno tartassati solo per parcheggiare la propria vettura vicino casa, mentre per i pullman turistici le tariffe restano pressoché invariate: è uno scandalo. Le vecchie tariffe per i residenti erano basse ma se il Comune ha bisogno di fare cassa, non può cercare solo nelle tasche di chi vive nel Centro”.

I residenti del Centro hanno più volte formulato proposte alternative: “Dal pagamento per tutti, per i motocicli, per chi viene solo la sera a divertirsi. Ma nessuno ci ascolta”.

I commercianti, scrivono Lorenzo De Cicco e Camilla Mozzetti,

“subiranno rincari del 230%, con il tagliando Ztl che passa da 610 a 2.016 euro. E lo stesso vale per altre categorie come autofficine, associazioni imprenditoriali, banche, ospedali e università. E anche tutti gli agenti di commercio – circa 15 mila – che riforniscono i negozi. «Solo per entrare – spiega il presidente della Fnaarc Roma Confcommercio, Carlson Evans – dovremo pagare 2.432 euro a fronte dei 726,62 euro attuali». Bersagliata di critiche l’assessore alle Attività Produttive, Marta Leonori. «Nessuno dal Comune – dice l’organizzazione della Confcommercio – ci ha mai ricevuto per discutere i rialzi, a partire dalla Leonori. Tutto è stato fatto senza coinvolgerci»”.

Al contrario, per i pullman turistici sono stati istituiti

“due tipi di permessi. Il primo, valido fuori dalle Mura Aureliane, ha addirittura mantenuto inalterati i prezzi fissati nel 2010: 300 euro per i veicoli lunghi meno di 8 metri, 450 per quelli oltre gli 8 metri. Mini-ritocco all’insù invece per il permesso B, che non ha cambiato il costo della licenza per i mezzi entro gli 8 metri di lunghezza (1.500 euro) ma ha innalzato di appena 50 euro l’autorizzazione per i pullman più grandi. Costo: da 2.250 a 2.300 euro, aumento del 2,2%”.

 

Intanto….

I consumatori sono pronti a fare causa
Una Class action contro gli aumenti della Ztl per residenti e commercianti del Centro. A promuoverla è il Codacons, che annuncia un’azione legale «appena la delibera di Bilancio con tutti i rincari otterrà il via libera definitivo da parte dell’Assemblea capitolina». «Stiamo preparando due ricorsi collettivi – annuncia il presidente dell’organizzazione dei consumatori, Carlo Rienzi – Il primo ricorso riguarderà i rincari spropositati dei permessi per le zone a traffico limitato, il secondo invece chiederà l’annullamento degli aumenti per le strisce blu», con la tariffa che lieviterà a 1,5 euro l’ora e le agevolazioni degli abbonamenti mensili e giornalieri destinate a scomparire.
Secondo il Codacons gli aumenti decisi dalla Giunta sarebbero «illegittimi» dal momento che «non sono coordinati con i numeri dell’inflazione. Ai rincari poi non corrisponde nessun miglioramento dei servizi da parte dell’amministrazione comunale. Anzi: i cittadini in Centro trovano il solito caos, tra traffico, smog e sosta selvaggia».