Roma. GdF nella sede Ama, il faro del prefetto sugli appalti di scuole e buche

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Dicembre 2014 - 13:00 OLTRE 6 MESI FA
Roma. GdF nella sede Ama, il faro del prefetto sugli appalti di scuole e buche

Roma. GdF nella sede Ama, il faro del prefetto sugli appalti di scuole e buche

ROMA – GdF nella sede Ama, il faro del prefetto sugli appalti di scuole e buche. A prescindere dall’esito finale della maxi-inchiesta Mafia Capitale (altre leggendarie inchieste, da Mani Pulite alla “cricca”, non hanno certo estirpato corruzione e malaffare) va sottolineata l’importanza di alcuni provvedimenti volti alla pulizia interna della macchina amministrativa romana. La Guardia di Finanza ha fatto visita agli uffici dell’Ama, con l’obiettivo di individuare appalti da monitorare per un eventuale commissariamento.

Sempre a proposito di appalti, tre commissari saranno incaricati di verificare correttezza e trasparenza nell’assegnazione di lavori pubblici da parte del Campidoglio, per esempio per la manutenzione delle scuole e o della copertura delle buche stradali. Il faro sarà acceso (questione di giorni) su ogni bando di gara, ogni procedura. Un prefetto, un viceprefetto e un rappresentante del ministero dell’Economia avranno carta bianca e completo accesso agli uffici.

Più efficace dei generici appelli alla moralità o del clamore mediatico della riproposizione giudiziaria del cliché “capitale corrotta nazione infetta”, il monitoraggio minuzioso della qualità degli appalti e della correttezza delle procedure è un passo avanti verso un miglioramento del rapporto politica-affari senza il fastidioso corredo interpretativo di una città fatalmente e antropologicamente votata alla corruzione. Fabio Rossi su Il Messaggero spiega cosa aspetta i tre ispettori del Campidoglio, a a partire dal capitolo delle “emergenze”, occasione di appalti che sfuggono a qualsiasi misura di controllo politico e contabile.

Il primo territorio da esplorare, per i tre commissari incaricati di riportare legalità e trasparenza all’interno dell’amministrazione capitolina, sarà probabilmente quello dei lavori in regime di somma urgenza, che possono essere assegnate con affidamento diretto e senza procedure di appalto. Se i bandi di gara possono essere costruiti in modo da favorire qualche impresa a scapito di altre, chi voglia utilizzare le “somme urgenze” non ha nemmeno questo problema da superare.

In questo caso non c’è bisogno neppure della copertura politica: queste opere vengono assegnate senza necessità di una delibera consiliare, se non per riconoscere ex post eventuali debiti fuori bilancio, per cui eventuali illeciti possono essere commessi completamente all’interno degli uffici amministrativi. I settori più interessati sono ovviamente i lavori pubblici – con in testa gli interventi di riparazione delle buche stradali e di manutenzione delle scuole – e l’ambiente, soprattutto in caso di forti ondate di maltempo che danneggiano verde pubblico e arredo urbano. (Fabio Rossi, Il Messaggero)