Roma, mamma guida assalto al centro dei migranti: indagata per lesioni aggravate

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Settembre 2017 - 14:59 OLTRE 6 MESI FA
Roma, mamma guida assalto al centro dei migranti: indagata per lesioni aggravate

Roma, mamma guida assalto al centro dei migranti: indagata per lesioni aggravate

ROMA – Ha guidato l’assalto al centro di accoglienza per migranti lo scorso martedì 29 agosto, assalto in cui un eritro di 40 anni è stato accoltellato. Ora Pamela, la zia del ragazzino a cui il migrante avrebbe tirato una pietra e dalla cui lite è nato l’assalto alla struttura, è stata iscritta nel registro degli indagati per lesioni aggravate dall’uso di arma dalla Procura di Roma.

La donna infatti dopo la lite in strada tra il migrante e i ragazzini, tra cui il figlio e il nipote, si sarebbe presentata armata per regolare i conti e ha guidato un gruppo di residenti contro gli ospiti e la struttura di via del Frantoio.

L’iscrizione è avvenuta il 2 settembre sulla base di una informativa dei carabinieri che fa riferimento ad una colluttazione tra la donna e il migrante rimasto ferito dopo essere stato colpito con un oggetto contundente. La vicenda ha innescato l’assedio dei residenti al centro di accoglienza. Il pm Alberto Galanti ha incaricato un medico legale di accertare l’attuale stato di salute dell’ eritreo. L’uomo, 40 anni, è stato ferito alla schiena, ed è stato ricoverato in ospedale con una iniziale prognosi di 30 giorni.

Nei giorni scorsi ha negato di aver lanciato sassi contro i bambini che erano in strada, figli e nipoti della donna ora indagata. Il ferimento, secondo quanto finora emerso, tra testimonianze discordanti, sarebbe nato dopo un diverbio dell’eritreo con i ragazzini. La donna si sarebbe recata all’esterno del centro di accoglienza per difendere i suoi figli, ha raccontato.

Poi il parapiglia tra un gruppo di migranti e un gruppo di residenti giunti a sostegno della donna che lamentava di essere stata “sequestrata” dagli immigrati. Circostanza, questa, smentita da diversi testimoni. Ne è nato comunque un assedio dei residenti alla struttura del quartiere Tiburtino terzo, alla periferia est della Capitale. Il presidio umanitario di via del Frantoio, dove non era ospite l’eritreo ferito, è gestito dalla Croce Rossa di Roma ed è da tempo al centro di proteste da parte dei residenti.