Ora per manifestare devi pagare: due euro per poter scendere in piazza

Pubblicato il 19 Ottobre 2011 - 08:30 OLTRE 6 MESI FA

Foto LaPresse

ROMA – Due euro per poter scendere in piazza a manifestare. Soldi che potranno essere prelevati dai Comuni in caso di danni. Questa la proposta del ministro degli Interni Roberto Maroni, una sorta di fideiussione a chi chiede l’autorizzazione a sfilare o ad organizzare sit-in. Maroni pensa quindi ad una specie di fondo per il risarcimento danni, i sindaci chiedono invece un contributo per i costi sostenuti per garantire che le manifestazioni si svolgano in modo corretto.

Perchè proprio due euro? I conti li aveva già fatti il Comune di Roma lo scorso anno, al momento di varare il nuovo regolamento per le mobilitazioni di piazza. Aveva stimato che per un corteo di 100 mila persone, le spese ammontano a circa 215 mila euro. Vuol dire 2 euro per ogni manifestante. Presto fatto, anche se sui due euro per manifestare già si alzano polemiche tra chi sostiene che la norma sarebbe “incostituzionale”.

Se davvero si troverà l’accordo politico sulle nuove misure proposte da Maroni, tra cui appunto i due euro, saranno gli uffici legislativi a mettere a punto il regolamento. Ed è presumibile che lo facciano tenendo conto del percorso indicato dai promotori e dal numero di partecipanti stimato, imponendo un versamento che sia pari almeno al 50 per cento delle spese previste. Soldi che, in caso di danneggiamento, verrebbero immediatamente incamerati dalle amministrazioni comunali.

Ma quello dei soldi non è l’unico scoglio che dovrà essere superato per raggiungere un’intesa. Come riporta Fiorenza Sarzanini per Il Corriere della Sera, gli esperti hanno già evidenziato non solo i problemi di tipo giuridico, ma anche difficoltà pratiche, come nel caso del cosidetto Daspo. Attualmente il provvedimento si applica ai tifosi che vengono coinvolti negli scontri fuori e dentro gli stadi. In occasione delle partite e di altre manifestazioni sportive queste persone hanno il divieto di entrare negli impianti, alcuni hanno l’obbligo di firma. Il controllo è reso possibile dai tornelli sistemati all’esterno delle strutture che registrano ogni passaggio delle tessere nominative. Ed ecco il punto: come si fa a controllare che un manifestante diffidato rispetti davvero il divieto a partecipare ad altre mobilitazioni?