Roma, “no al caro-droga”: i manifesti degli “Indignati del fumo” al Pigneto

Pubblicato il 20 Settembre 2012 - 13:17 OLTRE 6 MESI FA
I manifesti apparsi al Pigneto

ROMA – Tra l’aumento delle zucchine e quello del fumo non ci si fa più, signora mia. E così anonimi “Indignados” del Pigneto hanno stampato su manifesti la loro protesta contro il caro-droga al grido di “Noi la crisi non la paghiamo”. Nel popolare quartiere di Roma sono comparsi alcuni manifesti, freschi di tipografia e dall’estetica assai curata. “Basta con gli aumenti”, si legge grande in alto. E sotto, nel dettaglio, gli aumenti in percentuali di ogni genere “merceologico”: cocaina, 80 euro al grammo, più 12 per cento, marijiuana, 12 euro, più 20 per cento, mdma (sarebbe l’ecstasy) 40 euro, più 25 per cento, eroina 30 euro, più 16 per cento.

Dati precisi da paniere Istat e sotto il cuore della protesta degli Indignados: “Le sostanze stupefacenti sono uno strumento di sintonizzazione e di sincronizzazione dei tempi di vita del lavoro, precario e intermittente. L’aumento del prezzo di tali sostanze è un attacco indiscriminato alla nuda vita della classe operaia. Noi la crisi non la paghiamo”. Firmato: “Dipendenti a tempo indeterminato”. Lessico altisonante vecchio stile, traducibile in: siccome la vita del precario è stressante e genera insicurezze difficilmente gestibili altrimenti, ecco che l’unica risorsa del suddetto precario per resistere al “logorio della vita moderna” è, appunto, il ricorso a cocaina o fumo. Quindi l’aumento causa crisi è un attacco bello e buono alla nuova classe operaia di questi anni difficili. Risultato: “Noi la crisi non la paghiamo”. A ben vedere potrebbe trattarsi solo di una boutade, di uno scherzo insomma. Finalizzato a cosa non è chiaro. Ad ogni modo i carabinieri stanno cercando di vederci chiaro, anche se l’ideatore della campagna potrebbe incorrere al massimo in una multa per affissione abusiva. Non contenendo il manifesto un invito a drogarsi non è prevista l’accusa di apologia di reato.