Roma. Mani nei pantaloni per “scrollare la sabbia”: in carcere per atti osceni

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Agosto 2013 - 14:46 OLTRE 6 MESI FA

carabinieri_lpROMA – Tre settimane tra carcere e domiciliari, un arresto convalidato. Poi l’assoluzione con formula piena. Un atto di plateale maleducazione è costato caro a un giovanotto di 20 anni a Roma. Maleducato certo ma anche colpevole, secondo l’accusa iniziale poi cancellata dal giudice con l’assoluzione, di atti osceni in luogo pubblico e in presenza di minori. In realtà, sosteneva il giovanotto e ha confermato la sentenza, un giorno d’agosto, appena sceso da un tram, si era semplicemente scrollato i pantaloncini per levarsi la sabbia dopo una giornata al mare a Ostia.

Forse lo ha fatto con una manovra un po’ azzardata, di totale inciviltà e maleducazione, ma nessun atto osceno. Quel giorno però a una signora è sembrato che il giovane si frugasse dentro i pantaloncini in modo un po’ troppo esplicito e le è anche sembrato di scorgere, sotto il costume, le parti intime, mentre lui si avvicinava camminando, al punto da farla preoccupare per eventuali cattive intenzioni. Per questo aveva allertato i carabinieri, i quali hanno bloccato il giovane e hanno scorto, nei suoi gesti, un atto di libidine se non addirittura un tentativo di approccio sessuale. Per questo hanno arrestato il ragazzo, Luca M., di Torre Angela.

Successivamente, come ha raccontato sul Messaggero Adelaide Pierucci, la signora ha precisato meglio: “Ho visto che si toccava, ma non ha toccato me”. E, a quanto pare, minori in giro nin ce n’erano.

Ma ormai era tardi, il giovanotto ha subito il processo, dove è stato portato in manette. L’equivoco alla fine è stato chiarito ma dopo tre settimane passate dal giovane tra carcere e domiciliari. Il pm in aula ha detto: «Il tentativo di violenza non è mai avvenuto. E se la denuncia rettificata, girata nei tempi dovuti dai carabinieri a Piazzale Clodio, fosse stata allegata subito agli atti, probabilmente l’imputato si sarebbe evitato la convalida dell’arresto e altre due settimane di detenzione».

Il giudice ha infine disposto degli approfondimenti sui carabinieri che hanno redatto il verbale d’arresto, a detta del magistrato, con alcune lacune.

C’è da dire che i carabinieri non arrestano uno che va pacifico per strada. Forse hanno creduto un po’ troppo alle emozioni della signora. A meno che questa, per tante impercettibili ragioni, non abbia alla fine cambiato idea.