Roma, subappalti metro C: arrestati per bancarotta Alberto e Federico Di Virgilio

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Febbraio 2017 - 12:26 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Due imprenditori sono stati arrestati a Roma con l’accusa di bancarotta fraudolenta di una società che aveva il subappalto alla costruzione della metro C, terza linea metropolitana della Capitale, i cui lavori sono iniziati dieci anni fa. Angelo e Federico Di Virgilio avrebbero distratto dalla società Co.Ge.Di srl circa 24 milioni di euro destinati alla costruzione della metro C per acquistare beni di lusso.

Nell’ambito delle inchieste per i subappalti alla costruzione della metro C, la Procura di Roma ha individuato la società dei fratelli Di Virgilio e scoperto dei movimenti bancari sospetti. Secondo le accuse i due imprenditori avrebbero distratto ingenti somme di denaro per acquistare beni di lusso come orologi, abiti firmati, vini pregiati, viaggi alle Maldive e pagare cene e rinfreschi, scrive Repubblica:

“Peraltro, dopo aver dissipato il patrimonio aziendale della CO.GE.DI in danno dei creditori, gli indagati avrebbero continuato ad operare con disinvoltura nel medesimo settore imprenditoriale dietro “schermi” societari riconducibili ad altri soggetti. Inoltre, secondo gli investigatori, “al fine di ostacolare la ricostruzione del reale volume d’affari della fallita società da parte degli inquirenti”, i fratelli Di Virgilio, rispettivamente presidente del Cda e consigliere di amministrazione, avrebbero, tra l’altro “falsificato i libri e le scritture contabili, sottostimando nei bilanci le perdite – ed esponendo, in un esercizio, addirittura utili inesistenti – al fine di ritardare il manifestarsi della crisi aziendale”; “omesso di indicare in bilancio gli esiti dell’intervenuta transazione con la Metro C SpA, con cui la CO.GE.DI. ha accettato la riduzione di crediti vantati nei confronti della prima da 8,5 milioni di euro ad appena 700.000 euro”; “effettuato numerosi ed illeciti ‘aggiustamenti’ contabili di rilevantissimo importo”; “predisposto note illustrative assolutamente insufficienti per consentire una corretta lettura dei bilanci”.