Roma. Tangenti in Comune, operazione Vitruvio: 15 condanne

di Edoardo Greco
Pubblicato il 27 Aprile 2016 - 06:17 OLTRE 6 MESI FA
ROMA – Quindici condannati per tangenti fra il quattordicesimo Municipio di Roma, il nono Dipartimento del Comune (Programmazione e Attuazione Urbanistica) e la piccola edilizia. Un giro di mazzette versate da piccoli imprenditori edili finivano – secondo la pubblica accusa – nelle tasche di funzionari comunali, per chiudere un occhio sulle irregolarità nei cantieri. È un primo esito, che riguarda gli imputati che avevano scelto il patteggiamento o il rito abbreviato, dell’inchiesta “Vitruvio” avviata nel gennaio 2013, secondo quanto scrive Michela Allegri sul Messaggero:
Tre tornate di arresti, più di 30 persone sottoposte a misura cautelare. E, ora, le prime 15 condanne. Il bilancio dell’operazione “Vitruvio”, che ha scoperchiato un giro di tangenti tra il XIV Municipio, il IX Dipartimento e la piccola edilizia privata per insabbiare abusi nei cantieri, è a favore della Procura. La prima tranche dell’inchiesta, condotta dal pm Erminio Amelio e dal Nucleo anticorruzione della Finanza, si è conclusa ieri di fronte al gup Donatella Pavone. Sul banco degli imputati, con accuse che vanno dalla corruzione alla concussione, fino alla rivelazione del segreto d’ufficio, sono finiti i costruttori, gli ispettori e i pubblici ufficiali che hanno scelto di patteggiare o essere giudicati con rito abbreviato.
La condanna più pesante è arrivata per Marcello Fioravanti, ispettore dell’Asl Roma E. Accusato di aver ricevuto denaro per «compiere atti contrari ai doveri di ufficio», dovrà scontare 5 anni e 4 mesi di reclusione. Gli imprenditori Paolo Bonardini, Alfonso Bruno Fattibene e Paolo Bacolini sono stati condannati a 2 anni e 8 mesi. Il collega Sandro Costantini, dovrà scontare 3 anni, uno in più rispetto a Daniele Losani, titolare di un’impresa edile. La pena per il grande accusatore Roberto Biagini, che ha collaborato con gli inquirenti, è di 3 anni e 2.
Per il suo collaboratore Gianluca Sicari e per il subappaltatore Fabrizio Fontana, il conto scende rispettivamente di 6 mesi e 2 anni. Costantino D’Amico, titolare di una falegnameria, sconterà invece 22 mesi, come l’imprenditore Federico Savo Sardaro. Un mese di meno tocca all’ingegner Mauro Raggianti. Un anno e 9 è la sentenza per i costruttori Domenico Antonio Colarusso e Andrea Dionisi: 30 giorni in meno del collega Guido Bizzarri.
L’inchiesta scattò nel 2012. Secondo gli inquirenti, una sfilza di pubblici ufficiali avrebbe intascato per anni bustarelle da piccoli costruttori, disposti a pagare pur di insabbiare irregolarità nei loro cantieri. Bagnini, per esempio, sarebbe stato agevolato da Stefano Urbinati, funzionario del XIV Municipio.Accusati di corruzione anche i suoi colleghi Simone Casale e per Giovanni Grillo, che hanno scelto il giudizio ordinario, così come Maurizio Paiella, responsabile dell’ufficio reti fognarie del XIV Municipio, imputato anche per concussione. Il pubblico ufficiale, oltre a dispensare favori a pagamento, avrebbe costretto alcuni cittadini a rivolgersi alla società gestita da un amico per l’esecuzione di lavori di allaccio fognario, stilando un preventivo da 11.600 euro, di cui 10.300 destinati alll’impresa e mille come compenso.