Roma. Uccise carabiniere nel 2002, condannato a 26 anni di carcere

Pubblicato il 25 Ottobre 2012 - 09:14 OLTRE 6 MESI FA
Roma. Uccise carabiniere nel 2002, condannato a 26 anni di carcere

OMA – Il vicebrigadiere dei carabinieri Sandro Sciotti, 40 anni e due figli piccoli, fu ucciso in una rapina nel giugno 2002. Il  24 ottobre 2012 il Tribunale di Frosinone ha condannato a 26 anni di carcere Farid Obeid, uno dei presunti assassini.

Erano quattro i banditi sorpresi da Sciotti a rapinare una filiale della Banca Popolare del Lazio a Santa Maria delle Mole, vicino Roma. Il vicebrigadiere intervenne e fu trivellato di colpi dai quattro, ma pur ferito riuscì a metterli in fuga prima di morire.  Roberto Pedetta, uno dei banditi, è stato il primo ad essere condannato per l’omicidio di Sciotti e dovrà scontare 30 anni di carcere.

Sia Obeid che Pedetta erano residenti a Guidonia. Obeid, di origini svizzere-libanesi, fu arrestato nel 2010 per un altro reato e gli furono prese le impronte digitali. I carabinieri del Ris, che da anni indagavano sulla morte di Sciotti, le confrontarono con quelle ritrovate sulla scena dell’omicidio e scoprirono che il “Libanese”, chiamato così per le sue origini, era proprio uno dei banditi.

Ora dopo 10 anni arriva la seconda condanna per l’omicidio di Sciotti, che è stata accolta con soddisfazione dalla famiglia del carabiniere. Il legale della famiglia, Laura Di Feo, ha dichiarato al Messaggero:

“Abbiamo sempre creduto alla giustizia. L’Arma è stata inesorabile nelle volontà di arrivare ai colpevoli ed oggi abbiamo un secondo responsabile, anche se siamo solo alla sentenza di primo grado. Ci sono stati otto processi. Dopo Roberto Pedetta, che non ha mai rivelato i nomi dei complici, sono finiti alla sbarra il fratello Diego ed il nipote Christian Tucci. I due furono condannati fino all’Appello, ma la Cassazione ha successivamente annullato il verdetto, poi divenuto di assoluzione in un successivo provvedimento. E’ una vicenda intricatissima. Ma la decisione del tribunale di Frosinone è un conforto: la Legge prima o poi arriva”.