Ruby, pm Forno: "Mai detto che Arcore era un bordello"

Pubblicato il 27 Giugno 2011 - 20:03 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – ”Non ho mai detto che Arcore era un bordello. Il termine bordello è stato utilizzato come riferimento storico alla divisione dei compiti prevista dalla legge Merlin che, come noto, prevedeva la soppressione delle case chiuse”. Lo ha precisato in serata il procuratore aggiunto di Milano Pietro Forno in relazione al suo intervento di oggi durante l’udienza preliminare per il caso Ruby, nella quale sono imputati Lele Mora, Emilio Fede, e Nicole Minetti.

Nella legge Merlin, come poi ha spiegato il procuratore Forno, si parla di una serie di funzioni all’interno delle case chiuse, dal reclutatore al favoreggiatore, dal gestore allo sfruttatore. Tale legge ha poi soppresso le case chiuse, e quindi questo tipo di organizzazione, ed è poi stato istituito il reato di induzione e favoreggiamento della prostituzione.