Salerno, due papà si contendono neonato all’ospedale Ruggi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Maggio 2017 - 05:30 OLTRE 6 MESI FA
Salerno, due papà si contendono neonato all'ospedale Ruggi

Salerno, due papà si contendono neonato all’ospedale Ruggi

SALERNO – Il neonato conteso tra due papà non può lasciare l’ospedale di Ruggi, a Salerno. I due uomini infatti si contendono la paternità del piccolo e a chiarire la situazione dovranno essere i carabinieri. I protagonisti della vicenda sono una donna di San Giuseppe Vesuviano e i due uomini, che sostengono entrambi di essere il padre biologico del neonato.

Il quotidiano Le Cronache di Salerno scrive che tutto è iniziato nel nido dell’ospedale quando una discussione è nata tra i due uomini e si è ipotizzata una tentata sottrazione di minore. In realtà i carabinieri intervenuti hanno scoperto una storia dai contorni poco chiari e una paternità contesa tra due uomini:

“Accanto a lei, pare, che vi fosse sempre la stessa persona: un ragazzo ebolitano che probabilmente era il fidanzato o, si pensava, il padre della creatura che la donna portava in grembo. Convinzioni che non hanno trovato certezze quando al momento del parto il ragazzo eburino è sparito per cedere il posto ad un altro uomo: un egiziano che secondo indiscrezioni avrebbe poi registrato il piccolo. C’è anche chi sostiene che il bimbo ancora non sarebbe stato registrato.

Fatto sta che la confusa situazione che si è venuta a creare ha portato in ospedale i carabinieri del Nucleo antisofisticazione diretti dal maggiore Vincenzo Ferrara che quasi mimetizzandosi tra l’utenza, hanno avviato la procedura per fugare i dubbi. Al termine dell’attività investigativa durata circa sette ore, i militari del Nas hanno denunciato la donna e l’egiziano per alterazione di stato. Dai controlli effettuati su soggetti protagonisti della vicenda è emerso che sia la donna che il presunto fidanzato italiano sono già noti alle forze dell’ordine”.

Ora la Procura di Salerno dovrà fare chiarezza sull’accaduto e intanto il neonato non potrà lasciare l’ospedale fino a quando il magistrato che si occupa del caso non avrà dato la sua versione.