Strage a colpi di pistola vicino Foggia: boss, il cognato e 2 testimoni uccisi in un agguato

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Agosto 2017 - 14:20 OLTRE 6 MESI FA

FOGGIA – Strage a colpi di pistola a San Marco in Lamis, vicino Foggia, la mattina del 9 agosto. Un commando di almeno 4 o 5 persone ha aperto il fuoco contro il boss Mario Luciano Romito, di 50 anni, e il cognato Matteo De Palma. Colpiti a morte anche due contadini, “rei” di essersi trovato al momento sbagliato nel posto sbagliato: il commando ha fatto fuori i due potenziali testimoni senza pietà.

Tra le quattro vittime dell’agguato avvenuto a San Marco in Lamis c’è il presunto boss Mario Luciano Romito, di 50 anni, di Manfredonia, ritenuto dagli investigatori uno degli esponenti di spicco dell’omonimo clan che negli ultimi anni si è contrapposto al clan dei Libergolis nella cosiddetta faida del Gargano. Con lui, a bordo della vettura, c’era il cognato, Matteo De Palma, che gli faceva da autista, anche lui morto all’istante. Obiettivo del commando – secondo gli investigatori – era Romito.

Secondo la ricostruzione dei carabinieri, che indagano sull’episodio, un’automobile con i sicari a bordo avrebbe affiancato il maggiolone a bordo del quale si trovavano Romito e De Palma, aprendo il fuoco con un fucile d’assalto Kalashnikov AK-47 e un fucile da caccia calibro 12, uccidendo sul colpo, con una sventagliata di proiettili, Romito e De Palma per poi inseguire e uccidere le due persone a bordo del Fiorino.

Secondo gli inquirenti, che non escludono al momento nessuna ipotesi, potrebbe trattarsi di una vendetta collegata a qualche omicidio avvenuto in precedenza. Sarebbero due contadini, testimoni involontari del duplice omicidio del boss Mario Luciano Romito e di suo cognato, Matteo De Palma, le altre due vittime dell’agguato compiuto a San Marco in Lamis.

Secondo quanto si è saputo, sembra certo che i due a bordo del Fiorino siano contadini del luogo che nulla avrebbero a che fare con il boss e il cognato, veri bersagli dei killer. Nel Fiorino sono stati trovati attrezzi utilizzati per coltivare la terra.

(Foto Ansa)