Sarah Scazzi, zio Michele: “La violenza? L’ho detto solo per essere più credibile”

Pubblicato il 20 Novembre 2010 - 14:28 OLTRE 6 MESI FA

Michele Misseri

”Ho detto di aver violentato Sarah perché mi dovevo caricare tutta la colpa e dovevo far sembrare la cosa più credibile”. Così Michele Misseri, secondo quanto si apprende, avrebbe spiegato ieri nel corso dell’incidente probatorio nel carcere di Taranto il perché ha sostenuto più volte di aver violentato la nipote e poi solo ieri aver deciso di cambiare versione. Nel lunghissimo interrogatorio, durato 11 ore, Michele sarebbe stato molto preciso e meticoloso sia per quanto riguarda la fase dell’occultamento del cadavere sia per quanto riguarda il vilipendio del cadavere.

Meno sicuro invece, secondo quanto raccontano alcuni partecipanti all’interrogatorio per quanto riguarda la ricostruzione delle fasi dell’omicidio. Dubbi che l’accusa legge come una conferma alle proprie tesi: quando Sarah sarebbe stata uccisa da Sabrina Michele stava dormendo e dunque non potrebbe essere preciso su questa parte così come lo è quando racconta di come ha fatto sparire il cadavere della nipote. ”Quando sono sceso in garage – avrebbe detto Michele nel corso dell’interrogatorio – l’ho vista per terra con una cinta al collo, le ho toccato gli occhi ed era già fredda. Era morta. Allora ho detto mi prendo tutta la colpa io”.

E alla domanda dei magistrati sul perché fosse così certo della morte di Sarah e non avesse invece ipotizzato un malore o uno svenimento Michele avrebbe risposto solamente ribadendo ”era morta, era morta”. Ai giudici Michele avrebbe anche ripetuto con un secco ”no” alla domanda del perché in quei quaranta giorni trascorsi dalla scomparsa di Sarah al suo arresto non avrebbero mai parlato della vicenda in casa e sarebbe stato molto determinato nel non chiamare mai in causa nel corso delle 11 ore la moglie Cosima, respingendo con fermezza ogni domanda di questo tipo.