Scandalo Roma, Pietro Grasso: “Questa è mafia”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Dicembre 2014 - 12:52 OLTRE 6 MESI FA
Scandalo Roma, Piero Grasso: "Questa è mafia"

Piero Grasso (Foto Lapresse)

ROMA – Scandalo Roma, “questa è mafia”: a dirlo è Pietro Grasso, presidente del Senato e già Procuratore nazionale antimafia. L’inchiesta su “Mafia capitale”, ha detto Grasso, ha fatto emergere un “mondo di mezzo” che non fatico a identificare come mafia, perché anche le mafie sono cambiate: il volto violento e brutale della criminalità organizzata non è il più grave pericolo”.

Il presidente del Senato ha anche messo in guardia dal pericolo di sottovalutare “la pericolosità” e “sminuire il tutto a qualche episodico caso di corruzione o criminalità comune. Temo che il fenomeno sia molto più diffuso di quanto non appaia”.

“E’ il volto oscuro delle mafie a doverci spaventare quello che si infiltra dentro la società, dentro le istituzioni, dentro l’economia, che controlla territori e impedisce lo sviluppo e una piena  democrazia, che cerca di radicarsi, espandersi e sopravvivere nel tempo, che intrattiene relazioni con il potere sociale, economico, politico e istituzionale. Questo è il tipo di mafia che ha speculato per anni sulla Capitale, una criminalità mafiosa di tipo diverso rispetto a quella che siamo abituati a conoscere e a rappresentare, ma che, aldilà delle connessioni – che pure ci sono – con le 4 mafie storiche, ha un’identità di “metodo” con le mafie tradizionali”.

IL CAPO DELLO STATO –  Grasso ha anche parlato del successore di Giorgio Napolitano, le cui dimissioni sono attese per la metà di gennaio, il 14 con molta probabilità. Il presidente del Senato si augura che “il Parlamento dia una prova di maturità, convergendo in breve tempo su una personalità condivisa e autorevole”. E sull’attuale capo dello Stato:

“Quando ha accettato di essere rieletto, ha messo in chiaro sin da subito che il secondo mandato non avrebbe completato il suo corso. La scelta del tempo e del modo in cui dovrà terminare spetta solo a lui. Quando deciderà, affronterò quei giorni di supplenza nel pieno rispetto delle prassi costituzionali e con il massimo impegno”.

VOTO ANTICIPATO – Sulla possibilità, ventilata più volte, di andare ad elezioni anticipate rispetto alla scadenza naturale della legislatura nel 2018, Grasso è stato netto:

“Non riesco ad immaginare quale tra le forze di maggioranza e quelle di opposizione possa davvero prendersi la responsabilità politica di costringere gli italiani a tornare alle urne prima di aver portato a termine le riforme strutturali, a partire da quella costituzionale. Non credo che i cittadini tornerebbero volentieri, dopo aver seguito per mesi accesi dibattiti nelle aule parlamentari – a volte anche troppo accesi – in merito al superamento del bicameralismo paritario, a votare come se nulla fosse mai avvenuto. Sul piano internazionale finiremmo per dare l’immagine di un paese instabile e impossibilitato a programmare le proprie politiche anche solo a medio termine, consegnandoci a turbolenze, anche economiche, che non potremmo sostenere”.

FINANZIAMENTI AI PARTITI – In merito al finanziamento dei partiti “credo che se si vuole mantenere la scelta dell’abolizione del finanziamento pubblico sia necessario prevedere immediatamente regole certe su quello privato, regolamentando le lobby, costringendo i partiti e i movimenti alla trasparenza”, ha detto Grasso.