Scontri 15 ottobre, il Gip: “Violenti che hanno usato il corteo”

Pubblicato il 20 Ottobre 2011 - 13:35 OLTRE 6 MESI FA

Gli scontri del 15 ottobre (Lapresse)

ROMA – ”Si è trattato di un’azione concertata che ha strumentalmente utilizzato la pacifica manifestazione per attentare ai beni ed ostacolare la pubblica difesa”. Lo scrive il gip Elvira Tamburelli nelle ordinanze di convalida degli arresti e di applicazione di misura cautelare per i giovani accusati degli scontri avvenuti a Roma.

Nelle ordinanze riguardanti i soggetti che rimangono in carcere (9, mentre 2 sono ai domiciliari ed uno è libero), il gip, nel rilevare anche la pericolosità sociale di alcuni di essi, contesta di aver agito durante la manifestazione del 15 ottobre degli Indignati ”in un contesto violento – si legge nei provvedimenti – e peraltro protrattosi per diverse ore” nelle zone di San Giovanni, Appio ed in via Cavour.

Nel caso, ad esempio, di Stefano Conigliaro, il magistrato sottolinea ”l’azione violenta dell’indagato, in prima fila tra i violenti, consistita nel lancio ripetuto di pietre contro personale di polizia e mezzi”.

Con riferimento alle posizioni di Giuseppe Ciurleo e Giovanni Venuto, il gip sottolinea il sequestro di materiale di ”particolare significazione”. Al primo una maschera antigas, un casco da motociclista e volantini inneggianti alla rivoluzione; al secondo il manico di un piccone di 80 centimetri. Quanto a Giovanni Caputi, considerato ”vicino alle posizioni degli indignati spagnoli e venuto appositamente in Italia da Barcellona per esprimere una solidarietà”, il gip parla di piena consapevolezza e partecipazione ”all’azione del gruppo rivolta contro le forze dell’ordine come dimostra l’azione ripetuta di lancio di sanpietrini e di altri oggetti analogamente a quanto stavano facendo gli altri componenti del gruppo”.

La detenzione quindi appare al Gip come ”l’unica misura idonea e adeguata alla forte esigenza di tutela dell’intera collettivita”’. E, riferendosi ai 9 che restano a Regina Coeli, sottolinea che ”ci sono gravi ed univoci indizi di colpevolezza”