Scrive al capo: “Ho uno stipendio da fame”. Licenziata

di redazione Blitz
Pubblicato il 22 Febbraio 2016 - 22:37 OLTRE 6 MESI FA
Scrive al capo: "Ho uno stipendio da fame". Licenziata

Scrive al capo: “Ho uno stipendio da fame”. Licenziata

SAN FRANCISCO – Ha scritto al capo che il suo stipendio, da 8 dollari e 50 l’ora, era “da fame” ed è stata licenziata. Talia Jane, giovane centralinista di Eat24, l’app per ordinare pranzi e cene a domicilio di proprietà del colosso Yelp, aveva provato a rivolgersi direttamente al capo dei capi, Jeremy Stoppelman, ceo di Yelp. Ma per tutta risposta le hanno dato il ben servito.

In una lettera aperta, pubblicata sulla piattaforma Medium, Talia ha raccontato la sua vita di stenti. Appena laureata in Letteratura inglese si è trasferita a San Francisco dove, per mantenersi, ha accettato un lavoro in un call center di Yelp, nonostante la paga poco entusiasmante (circa 7,35 dei nostri euro). L’80% del suo stipendio finiva nelle spese per l’affitto dell’unica casa che poteva permettersi, a circa 50 km dall’ufficio. Più le spese di trasporto.

“Ho 25 anni – si legge nella lettera – e mi sto indebitando per pagarmi una vita che non mi faccia piangere nel bagno ogni settimana”. “I miei colleghi cercano secondi lavori”, ha scritto ancora Talia, “uno di loro era anche senzatetto: veniva ogni giorno con una grande borsa che era tutto ciò che possedeva. Non posso permettermi di comprare frutta e verdura, i miei pasti sono composti essenzialmente da riso. Anche il pane è un lusso per me. L’80% del mio guadagno finisce nell’affitto. L’impiegata per la app di consegna a domicilio del cibo comprata da Yelp per 300 milioni di dollari non può permettersi di comprarlo, il cibo. Un po’ ironico no?”

Risultato: a sole due ore dall’invio della lettera il suo account di posta elettronica aziendale è stato disattivato e Talia è stata invitata a lasciare la sua postazione. “Sono stata licenziata perché la mia lettera violava i termini di comportamento di Yelp, mi hanno detto”.

Dal canto suo la multinazionale, che conta più di 3mila dipendenti in tutto il mondo, ha confermato di avere mandato a casa la 25enne, senza tuttavia spiegare le ragioni del licenziamento. Il ceo Jeremy Stoppelman in una serie di tweet ha negato che si sia stata una decisione presa solo in base alla lettera.