Scuola, riforma Renzi: scatti anzianità salvi. 100mila assunzioni ma in due anni

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Marzo 2015 - 12:58 OLTRE 6 MESI FA
Scuola, riforma Renzi: scatti anzianità salvi. 100mila assunzioni ma in due anni

Scuola, riforma Renzi: scatti anzianità salvi. 100mila assunzioni ma in due anni

ROMA – Scuola, riforma Renzi: scatti anzianità salvi. 100mila assunzioni ma in due anni. Il Governo Renzi lascerà intatti gli scatti d’anzianità dei docenti nell’ambito della riforma della scuola, il merito verrà premiato con risorse aggiuntive. Non è l’unica novità del disegno di legge (non più un decreto quindi come all’inizio preventivato) che arriverà sul tavolo del consiglio dei ministri domani pomeriggio (12 marzo).

Il piano assunzioni e stabilizzazione precari scuola sarà circoscritto a 100mila unità, verrà dato il via libera alla chiamata diretta dei docenti da parte dei presidi e sulle paritarie le agevolazioni fiscali previste saranno riservate solo a materne e primarie.

Piano assunzioni: 50mila a settembre, il resto nel 2016. In tanti – sul fronte sindacale e tra i precari – hanno sperato che tornasse in pista un decreto legge almeno per gestire la questione precari. “Sulle assunzioni ci sarà una risposta importante al precariato” hanno assicurato in serata fonti ministeriali senza sbilanciarsi però sui numeri. Per quelli bisognerà aspettare il consiglio dei ministri di giovedì pomeriggio. Se dal tavolo dei ministri arriverà il disco verde il disegno di legge sulla scuola potrà iniziare il proprio percorso parlamentare non prima del 17 marzo (nella giornata del lunedì le Commissioni di Camera e Senato non si riuniscono).

I tempi, considerando la pausa pasquale e la scadenza del 15 aprile posta dall’Esecutivo come data limite entro cui il ddl dovrà completare il suo cammino, sono strettissimi. E proprio per questo tra le ipotesi più accreditate, in mancanza della decretazione d’urgenza, c’è quella di spalmare il piano di assunzioni su due anni: subito un pacchetto di assunzioni consistente – 50.000 almeno – per coprire il turn over in maniera abbondante e per risolvere almeno in parte il problema delle supplenze annuali (in questo caso non sarebbe necessario neppure un provvedimento di legge, basterebbe l’autorizzazione del ministero dell’Economia); una seconda tranche di assunzioni dei precari potrebbe essere invece incardinata nel Ddl.

Scuole paritarie, agevolazioni fiscali “ristrette”. Le agevolazione fiscale per le scuole paritarie dovrebbe valere solo per le scuole del primo ciclo: elementare e media. La detrazione per tutto il milione e 100mila alunni delle paritarie potrebbe infatti costare fino a mezzo miliardo di euro. Per questo  i tecnici  hanno studiato una maniera per risparmiare: ovvero ridurre la base che può fruire dello sconto.

Autonomia della scuola. Punto cruciale del provvedimento – hanno ribadito fonti ministeriali al termine dell’incontro a Palazzo Chigi – sarà comunque l’autonomia che diventa insieme strumento del merito e chiave per aprire la scuola al territorio e di pomeriggio. E in questo ambito la figura del dirigente scolastico sarà centrale per costruire il progetto formativo delle scuole (utilizzando, ad esempio, l’organico funzionale potrà decidere come procedere per rinvigorire alcuni insegnamenti).

Via libera alla chiamata diretta dei docenti da parte dei presidi. Desta perplessità un’altra prerogativa dei dirigenti scolastici che, secondo anticipazioni, sarebbe stata inserita nel ddl e cioè la scelta dei docenti attraverso albi provinciali da cui i presidi attingerebbero in piena libertà di scelta.  “In prima battuta questa soluzione servirebbe per dare vita all’organico funzionale, in base alla progettazione delle scuole e alle esigenze di ampliamento dell’offerta formativa. Ma verrebbe utilizzata anche per conferire le supplenze, pur in presenza di candidati privi di abilitazione: basterebbe il titolo di studio compatibile. Pare, però – commenta l’Anief – che il vero obiettivo sia estendere il modello a tutto il sistema di reclutamento”.