Scuole, amianto e intonaco che crolla: 24 mila istituti a rischio

di redazione Blitz
Pubblicato il 31 Maggio 2014 - 13:24 OLTRE 6 MESI FA
Scuole, amianto e intonaco che crolla: 24 mila istituti a rischio

Scuole, amianto e intonaco che crolla: 24 mila istituti a rischio

ROMA – Amianto, intonaci che crollano, rubinetti che perdono, finestre rotte e muri imbrattati. Scuole vecchie e pericolanti che non ce la fanno a fare manutenzione, non solo per mancanza di fondi ma pure per lentezze burocratiche. E solo il 7 percento dei presidi chiede di cambiare sede o di costruire una nuova struttura. E’ l’inquietante fotografia scattata dal Censis, secondo il quale 24 mila edifici, su un totale di 41 mila, sono a rischio.

Tutti gli impianti (elettrici, idraulici e termici) non funzionano o, nel migliore dei casi, sono insufficienti o non a norma. Novemila edifici praticamente sono privi di intonaco e in altri 7.200 sarebbe necessario rifare tetti e coperture. Tra queste mura 580 mila ragazzi trascorrono ogni giorno parecchie ore.

Il Censis rileva inoltre un dato ancor più preoccupante: il 15% degli istituti scolastici italiani è stato costruito prima del 1945, un altro 15% tra il 1945 e il 1960, mentre un altro 44% risale all’epoca 1961-1980. Quindi, sottolinea il Censis, solo un quarto degli stabili è stato realizzato dopo il 1980. Che tradotto, vuol dire che 342 mila studenti sono costantemente esposti al rischio amianto, rinchiusi in duemila edifici non a norma.

Strutture malandate e vetuste: più del 15% è stato costruito prima del 1945, altrettanti datano tra il ‘45 e il ‘60, il 44% risale all’epoca 1961-1980, e solo un quarto degli stabili è stato costruito dopo il 1980. Secondo i 2.600 dirigenti scolastici consultati nell’ambito di una indagine del Censis, per il 36% degli edifici è prioritario avviare lavori di manutenzione straordinaria. Ma nella maggioranza dei casi (il 57%) l’esigenza è dare continuità agli interventi di manutenzione ordinaria.

Secondo i 2.600 dirigenti scolastici consultati, per il 36% degli edifici è prioritario avviare lavori di manutenzione straordinaria ma nella maggioranza dei casi (il 57%) l’esigenza è dare continuità agli interventi di manutenzione ordinaria. Nonostante il patrimonio immobiliare scolastico sia vetusto, in qualche caso ricavato da caserme o conventi, solo nel 7% dei casi si ritiene fondamentale la costruzione di un edificio più adeguato o il trasferimento della scuola in un’altra sede.

Di lavori se ne fanno pochi, e quando si fanno sono fatti male. Secondo le valutazioni dei dirigenti scolastici, che hanno considerato la qualità degli interventi realizzati in più di 10 mila edifici scolastici pubblici negli ultimi tre anni, sono più di un quarto le strutture in cui sono stati effettuati lavori ritenuti scadenti o inadeguati. Si tratta del 20,5% delle scuole che sono intervenute per l’abbattimento delle barriere architettoniche, del 22,5% degli edifici in cui sono stati realizzati lavori di manutenzione ordinaria, del 32,8% delle opere di manutenzione straordinaria, del 33,7% delle strutture in cui sono state realizzate reti o introdotti servizi per la didattica digitale.