Selene Ticchi D’Urso indagata per la maglietta Auschwitzland

di redazione Blitz
Pubblicato il 14 Novembre 2018 - 21:58 OLTRE 6 MESI FA
Selene Ticchi D'Urso indagata per la maglietta Auschwitzland

Selene Ticchi D’Urso indagata per la maglietta Auschwitzland

BOLOGNA  –  L’attivista di Forza Nuova Selene Ticchi D’Urso è indagata nell’ambito dell’inchiesta aperta a Forlì sulla sua maglietta con la scritta ‘Auschwitzland’ indossata a Predappio lo scorso 28 ottobre. Indossare quella maglietta è “un fatto molto grave, che non può essere giustificato come una leggerezza o un eccesso di goliardia”, ha sottolineato il procuratore di Forlì, Maria Teresa Cameli, confermando l’apertura di un fascicolo d’inchiesta a carico della donna, denunciata dall’Anpi.

“I fatti della seconda guerra mondiale, e in particolare lo sterminio degli ebrei, grondano sangue e debbono sempre e solo suscitare rispetto e commozione”, ha aggiunto il procuratore, senza però entrare nel merito dell’indagine, affidata a un sostituto, né delle ipotesi di reato. “Non ho ricevuto atti e non so di cosa sarei indagata. Se sono i medesimi reati di cui l’Anpi si è vantata di avermi denunciata oppure no. Se sono quelli, sono molto tranquilla, perché non li incarno”, ha detto Ticchi, interpellata per un commento.

Nel suo esposto, che prendeva di mira nel complesso la manifestazione dei nostalgici per l’anniversario della marcia su Roma e più in particolare la vicenda della maglietta, l’associazione dei partigiani aveva parlato di apologia di fascismo. La marcia, è l’accusa, “ha rappresentato l’occasione per una rievocazione criminale del fascismo: dalle divise al saluto romano, è stato tutto un celebrare il ventennio, in spregio della barbarie che esso ha rappresentato”. Con riferimento alla maglietta ‘Auschwitzland’ l’ipotesi in denuncia è istigazione all’odio razziale, “peraltro in un momento pericolosissimo di forte tensione sociale”.

Ticchi D’Urso, in passato candidata sindaco a Budrio (Bologna), il giorno dopo la manifestazione è stata sospesa a tempo indeterminato da Forza Nuova, che ha preso le distanze, diffidandola a parlare per conto del movimento. Tra i tanti commenti fortemente critici con la maglietta, quello di Liliana Segre, senatrice a vita sopravvissuta alla Shoah: “Non piango mai. Però, davanti a una cosa del genere, piango per la persona che l’ha messa”, ha detto nei giorni scorsi a Bologna.