Sergio Pirozzi, sindaco Amatrice, alla Camera senza fascia tricolore: “Non siamo mica cogl…”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Novembre 2016 - 12:59 OLTRE 6 MESI FA
Sergio Pirozzi, sindaco Amatrice, alla Camera senza fascia tricolore: "Non siamo mica cogl..."

Sergio Pirozzi, sindaco Amatrice, alla Camera senza fascia tricolore: “Non siamo mica cogl…” (foto Ansa)

AMATRICE – “Ho la sensazione che qualcuno ci stia abbandonando, e se fosse così sarebbe grave perché noi non vogliamo essere solo un borgo da cartolina. Io la fascia da sindaco la rimetterò soltanto quando avrò la certezza che non sarò abbandonato”. Lo ha detto nell’Aula della Camera il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, che è intervenuto sul terremoto senza indossare la fascia tricolore da sindaco. “Ma sono sicuro che nessuno abbandonerà nessuno – ha aggiunto – perché dimostreremo che non siamo bravi solo in 10 giorni ma in 365”.

Parlano invece con la fascia tricolore, rigorosamente, i sindaci che hanno partecipato alla sessione ‘L’Italia in Comune. I Sindaci d’Italia nell’Aula di Montecitorio’, dedicata agli amministratori locali italiani. Tutti tranne Pirozzi: “Nel terremoto ho perso anche quella”, spiega il primo cittadino raccontando che quella che indossa oggi gliel’ha prestata un suo collega.

“Un modo per non essere abbandonati è riconoscere una no tax area per i territori colpiti dal sisma. E’ l’unico modo per far ripartire l’economia ed evitare che i nostri cittadini non tornino più nei nostri borghi”. Lo ha detto il sindaco Pirozzi, parlando a Montecitorio davanti al presidente della Camera Laura Boldrini e a 600 sindaci. “I piccoli borghi sono stati abbandonati già molti anni prima del terremoto – ha sottolineato Pirozzi – chiudendo scuole, ospedali e servizi, per questioni ragionieristiche, che hanno causato lo spopolamento”.

Ma Pirozzi ha parlato anche a Radio Cusano Campus con toni ben più accesi: “In tempi non sospetti dissi che per noi il periodo critico sarebbe stato tra novembre e marzo. Che nessuno dimentichi che questa gente, la mia gente, ha avuto 237 morti. Non se lo dimentichi mai nessuno. Altrimenti si corre il rischio di essere fuorviati da altre cose. Non è che la dignità è segno di coglionaggine. Perché noi abbiamo 113 chiese che non ci sono più. Non c’è più un’attività economica. E allora non è che la dignità, non fare il pianto, significa che uno è che coglione. Io sono uno che se gli si dà una parola, poi pensa che quella parola valga. Se invece capisco che quella parola non vale più, allora parafraso il film il gladiatore, quando lui disse ‘Al mio segnale scatenate l’inferno’. Io non voglio scatenare nessun inferno, ma che in questo momento si tenga in debito conto il sacrificio e lo stato d’animo di una intera comunità”.

Per ascoltare l’intervento integrale di Pirozzi a Radio Cusano Campus clicca qua.