Sigaretta per terra: prima multa in Italia…dopo 72 giorni

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Aprile 2016 - 10:50 OLTRE 6 MESI FA
Sigaretta per terra: prima multa in Italia...dopo 72 giorni

Sigaretta per terra: prima multa in Italia…dopo 72 giorni

TORINO – Arriva a Torino la prima multa in Italia per aver gettato un mozzicone di sigaretta per terra. Il “primato” va a Ornella Rovetto, commerciante di via Chiesa della Salute, che però per il momento ancora non sa quanto le costerà caro il mozzicone di sigaretta buttato a terra. A 72 giorni dall’entrata in vigore della legge che multa chi butta per terra le cicche, è arrivato quindi il primo verbale. “Un dispetto”, sostiene la 52enne, proprietaria di una ferramenta. “Mi sono lamentata con i vigili perché con la loro task force contro la sosta selvaggia stanno mandando via i clienti. Stavano mettendo la multa a un furgone che si era fermato per caricare del materiale e dal nervoso ho buttato per terra la sigaretta. Ne hanno subito approfittato per multarmi, ma non sono stati in grado di dirmi a quanto ammonta la contravvenzione: non avendone mai fatte prima, non erano preparati”.

La storia viene raccontata da Noemi Penna per La Stampa che scrive:

Ornella fuma da quando aveva 25 anni: «Un pacchetto di sigarette al giorno, ma non per questo sono una vandala». Tutto nasce da un’animata discussione con la pattuglia dei vigili urbani che ha intensificato i controlli per sanzionare i furbetti che sostano in doppia fila. «Ma qui non si tratta di persone sfaticate, bensì di artigiani che spesso vengono nella mia ferramenta a comprare anche oggetti pesanti e non essendoci un carico-scarico sono obbligati a lasciare il furgone in doppia fila per qualche minuto». Intorno alle 16 accade che «ero nel cortile a fumare e ho visto i vigili sfoderare il blocchetto: ho attraversato la strada e gli ho chiesto di usare un po’ di buon senso, di non multare la gente che lavora e di lasciarci a nostra volta lavorare». E alla discussione si sono uniti anche altri negozianti. «Tutti gli dicevamo che andando avanti così ci faranno chiudere. Ma visto che non ci ascoltavano mi sono agitata e ho buttato a terra il mozzicone».

Sul verbale, che la donna si è rifiutata di firmare, non è riportata la cifra della sanzione. «Mi hanno preso i documenti e si sono chiusi a lungo in macchina, per capire cosa fare. Alla fine mi hanno detto che arriverà tutto per posta». A salvarsi dalla multa è stato solo il cliente protagonista della diatriba, che ha portato via il mezzo prima che venisse verbalizzato. Insomma, «mi sono immolata per la causa», commenta Ornella con il sorriso amaro di chi sa che le nuove multe arrivano sino a 300 euro. In misura ridotta dovrebbe essere di 60 euro. «Comunque cara. Sono la prima a pulire il marciapiede e ho anche chiesto se potevo mettere a mie spese un posacenere: mi hanno risposto che avrei dovuto fare una richiesta in Comune e pagare l’occupazione del suolo pubblico. Assurdo. Tutta questa situazione è assurda, anche perché i veri problemi della nostra zona sono altri».