Silvana De Mari, petizione online per chiederne la radiazione dall’Ordine dei medici

di Lara Volpi
Pubblicato il 18 Gennaio 2017 - 10:48 OLTRE 6 MESI FA
Silvana De Mari, petizione online per chiederne la radiazione dall'Ordine dei medici

Silvana De Mari, petizione online per chiederne la radiazione dall’Ordine dei medici

ROMA – Una petizione contro Silvana De Mari, medico chirurgo e psicoterapeuta che si batte per il “diritto all’omofobia”, per chiedere che venga radiata dall’Ordine dei medici. A lanciarla, sul sito Change.org, è Roberta Amato, che scrive:

“Chiediamo la radiazione immediata della dottoressa De Mari dall’Ordine dei Medici di Torino per avere espresso in sede pubblica pareri obsoleti in merito ai rischi della sessualità omosessuale, alla definizione – velata di forti pregiudiziali omofobe – di Gay Bowel Syndrome, per aver ridicolizzato, umiliato, deriso, con la pietà pelosa di chi è in malafede, chi abbia rapporti omosessuali. Per avere lordato anche la sessualità eterosessuale, descrivendo come pericolose pratiche sicure, descrivendole in maniera turpe e paventando lesioni e inesistenti rischi di malattie”.

Nel mirino della Amato e delle migliaia di persone che hanno sottoscritto la petizione ci sono le affermazioni fatte dalla De Mari alla trasmissione di Radio24 La Zanzara.  “L’omosessualità non è una condizione normale. Sono 40 anni che curo le persone omosessuali, e le amo. Moltissimo”, ha detto De Mari nel programma radio condotto da Giuseppe Cruciani. E poi ha aggiunto quella che, secondo lei, sarebbe la spiegazione scientifica per cui la omosessualità va combattuta: “La sessualità è il modo della biologia per creare le generazioni successive attraverso l’incontro tra gameti femminili e maschili. A Madre Natura non interessa nulla del piacere personale, a Madre Natura interessano solo i piccoli, le generazioni successive”.

Queste dichiarazioni, confermate da quanto la stessa De Mari scrive sul suo blog, hanno suscitato le proteste della comunità Lgtb, oltre che di molte persone eterosessuali che non vogliono veder relegata la sfera sessuale al semplice atto finalizzato al procreare (cosa del resto più unica che rara) e che si battono contro le discriminazioni basata sulle preferenze sessuali.

La De Mari sul suo blog difende il “diritto all’omofobia” citando la Bibbia, che condanna la sodomia. Dimenticando che alcuni tra i peggiori casi di sodomia verso minori sono avvenuti all’interno della Chiesa, la chirurga scrive:

“Un cristiano deve ogni istante condannare la sodomia. Se a un cristiano viene impedito di condannare la sodomia, la sua libertà religiosa è stata annientata, come se si costringesse un ebreo a mangiare maiale”.

E ancora:

“In un paese liberale un uomo ha diritto di infilare il suo pene nella cavità anorettale di un altro uomo, e io ho il diritto di provare fastidio all’idea. L’unica soluzione è che quello che un uomo fa del suo pene appartenga alla sfera privata, venga tolto dalla sfera pubblica. Se resta nella sfera pubblica l’omofobia deve essere un diritto umano riconosciuto, altrimenti salta la libertà di parola e salta il Cristianesimo. #l’omofobiaèundirittoumano#”