Simona Riso, nelle cartelle cliniche si indaga sulla violenza sessuale

di redazione Blitz
Pubblicato il 19 Novembre 2013 - 13:32 OLTRE 6 MESI FA
Simona Riso

Simona Riso

ROMA – I magistrati ora vogliono capire nel dettaglio se Simona Riso avesse subito o no una violenza sessuale nel passato. Prima di tutto acquisendo le cartelle cliniche. Non è un dettaglio da poco, anzi. A 20 giorni dalla morte della giovane, anche se si procede per omicidio volontario, gli inquirenti si starebbero convincendo che la pista del suicidio sia più attendibile.

Non c’è traccia dell’assassino, le telecamere esterne al palazzo di San Giovanni, Roma, dove Simona abitava non hanno registrato movimenti sospetti. E poi c’è quella dichiarazione, apparentemente senza senso, ai soccorritori: “Sono stata violentata“, ma tracce di stupro recente su Simone non ce n’erano.

E se si fosse trattato di una confessione tardiva, estrema? Se Simona, in punto di morte, avesse voluto dire la causa del suo malessere, uno stupro cui non era seguita denuncia?

Per questo ora i magistrati romani vogliono analizzare le cartelle cliniche di Simona, parlare con lo psichiatra cui la ragazza si era rivolta per una forma di depressione, ascoltare la sorella Nunzia che l’aveva ospitata a Milano. Per  capire se una violenza c’è stata e se ha influito sullo stato psicologico della giovane prima che morisse.