Salvini chef vegano a mensa poveri. Proteste pro carne

di Ermete Trismegisto
Pubblicato il 26 Aprile 2016 - 11:41 OLTRE 6 MESI FA
Simone Salvini chef vegano a mensa poveri. Proteste pro carne

Simone Salvini chef vegano a mensa poveri. Proteste pro carne

BOLOGNA – Uno chef vegano alla mensa per i poveri all’Antoniano di Bologna. E più di qualche ospite, che si aspettava un menù più semplice, meno elegante ma con la carne, ha protestato al grido di “Voglio la carne!”. Protagonista della vicenda è lo chef vegano Simone Salvini, noto per i suoi piatti e per l’imitazione che di lui ha fatto in più di un’occasione il comico Maurizio Crozza (Salvini, con le sue zucche che piangono quando le tagli, era un obiettivo facile per il comico).

Succede che all’Antoniano viene inaugurata una collaborazione con Simone Salvini. Nel nome del cibo sano, non del veganesimo, assicura lo chef. Che, giustamente, viene e ai poveri propone i suoi piatti. Senza carne. Quello che succede lo racconta per Repubblica Caterina Giusberti:

“E dov’è la carne? – si è alzato un utente – Io dormo in strada, ho bisogno di mangiare carne!”. Altri hanno girato i tacchi e se ne sono proprio tornati in strada. Il direttore dell’Antoniano Fra Caspoli non fa una piega: “Abbiamo ospiti così, molto diretti, pensano molto alle quantità, alla carne, sa com’è. Con Simone Salvini e con Alce Nero comunque abbiamo avviato una bellissima collaborazione che proseguirà anche nei prossimi mercoledì, a partire da domani”.

Salvini risponde dal podere San Giuliano di San Lazzaro, dov’è impegnato a preparare la cena (“come un direttore d’orchestra prepara un concerto”), sempre in collaborazione con Alce Nero, che gli fornisce la materia prima. “È un progetto a cui lavoriamo da anni. E il veganesimo non c’entra niente”. Spiega: “Si tratta solo di fornire cibo sano per la mente e per lo spirito. Per farlo bisogna crederci, cucinarlo con amore. La maggior parte degli ospiti mercoledì sera ha apprezzato molto, con gli altri ci siamo fatti una risata. Del resto, sono cose che si devono offrire queste, non si possono imporre”. Ma c’è chi (al cibo bio) dice no.

Per domani sera, il menù è già pronto. Pasta di grano duro in salsa di pomodoro, aromatizzata alle erbe. E poi ceci in umido, verdure arrosto (melanzane, peperoni, pomodori), insalate e pan brioche fatto in casa, con farine semi integrali. “E come dolce – conclude Salvini – chi vorrà potrà spalmare sul pane un po’ di miele bio Alce Nero. Per fare capire che qui il veganesimo non c’entra”. Semmai, “cibo sano, giocoso”.

Posizione assolutamente legittima. Il problema è spiegarlo a chi va a mangiare ad una mensa di poveri e si aspetta prima di tutto un cibo generoso nella quantità e sostanzioso dal punto di vista delle calorie. Lecito assolutamente essere vegani e proporre una cucina sana. Il problema, però, è di contesto.