Il sindaco di Castelvolturno e altri 19 funzionari indagati per mafia. Avrebbero favorito i Casalesi in cambio di voti

di Francesco Alfani*
Pubblicato il 16 Novembre 2010 - 16:11 OLTRE 6 MESI FA

L'ex sindaco di Castelvolturno Francesco Nuzzo

Un sindaco indagato per mafia. Il primo cittadino di Castelvolturno, Antonio Scalzone, avrebbe favorito illecitamente gli affari di alcuni imprenditori legati al clan camorristico dei Casalesi. Insieme a lui sarebbero coinvolti altri amministratori del comune campano, che in cambio degli aiuti avrebbero ottenuto voti e sostengo politico.

I fatti sono emersi dopo che ieri gli uomini della polizia di Caserta hanno arrestato tre esponenti della fazione del clan dei Casalesi, guidata da Francesco Bidognetti, detto «Cicciotto ‘e mezzanotte». I tre sono accusati di partecipazione ad associazione mafiosa e violenza privata aggravata.

Nell’indagine, condotta dalla squadra mobile di Caserta, e coordinata dalla procura antimafia di Napoli, sono risultati coinvolti venti amministratori, funzionari ed appartenenti al corpo della Polizia Municipale di Castelvolturno. Tra loro, i nomi che pesano sono tre: il sindaco, Antonio Scalzone, l’ex sindaco Francesco Nuzzo, e il suo vice Marcello Lorenzo.

Le accuse, associazione di tipo mafioso, abuso d’ufficio, falso ideologico e materiale, sono legate a diversi episodi collocati dagli investigatori negli anni tra il 2004 e il 2008. Nuzzo e Lorenzo avrebbero favorito l’aggiudicazione di appalti pubblici o di subappalti per centinaia di migliaia di euro nel territorio comunale a famiglie mafiose, ricevendo in cambio appoggio elettorale e voti dagli esponenti del gruppo Bidognetti. Tra le prove, per gli inquirenti, vi è l’assegnazione dei servizi di vigilanza comunali alla società Secur Sud, in mano secondo gli inquirenti a Raffaele Gravante, imprenditore affiliato al clan dei Casalesi. Ad un altro imprenditore legato alla famiglia camorristica, Nicola Ferraro, era andato invece l’appalto per la gestione dei rifiuti.  Francesco Nuzzo e Marcello Lorenzo, ex sindaco e vicesindaco, avrebbero chiesto anche due tangenti da 107 mila e 200 mila euro per autorizzare la costruzione di un centro commerciale.

Inoltre, come si legge nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indigni preliminari Alessandro Buccino Grimaldi su richiesta dei magistrati Antonello Ardituro, Giovanni Conzo, Raffaello Falcone ed Alessandro Milita, Nuzzo, Lorenzo e il sindaco Antonio Scalzone, avrebbero consentito all’imprenditore colluso Gaetano Vassallo, oggi collaboratore di giustizia, di aprire l’Hotel Vassallo «in dispregio di tutte le normative vigenti». Nuzzo è anche accusato di aver chiesto prestazioni sessuali a una giovane rumena in cambio di un posto di lavoro.

*Scuola di giornalismo Luiss