Siziano, processo arriva dopo 10 anni: vittima dimentica i fatti, imputati assolti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Febbraio 2017 - 16:51 OLTRE 6 MESI FA

PAVIA – Un tassista di Siziano è stato aggredito da due uomini armati di martello e pistola. I due banditi sono stati accusati e il processo è arrivato dopo 10 anni dall’episodio. “Ho cercato di rimuovere il trauma”, ha detto il tassista in aula quando finalmente il processo è iniziato. Troppi anni tanto che la vittima ha dimenticato i fatti e i due imputati sono stati assolti.

Maria Fiore sul quotidiano La Provincia Pavese scrive che il tassista e la sua amica, coinvolti nell’aggressione nel 2006, quando dopo tanti anni si sono ritrovati in aula a dover testimoniare non ricordavano più cosa fosse accaduto e avevano un vago ricordo dei rapinatori:

“La sera del 9 ottobre 2006 si trovava insieme a una sua amica in auto, all’interno di un parcheggio, quando due banditi, uno armato di martello e l’altro di pistola, lo hanno derubato del portafogli al termine di una colluttazione. L’uomo era rimasto anche ferito dall’esplosione del finestrino, infranto a martellate. Una rapina violenta, di cui però non è stato possibile accertare le responsabilità”.

I due imputati, i bulgari Stefanov Velizar, 33 anni, e Ruseve Vasil George, 31 anni, nel 2009 erano stati arrestati e condannati in primo grado a 3 anni e 8 mesi. La difesa dei due imputati ha richiesto un secondo processo e tutto è stato da rifare:

“Il processo-bis di primo grado è quindi potuto ripartire, ma durante il percorso sono subentrati altri ostacoli. Ad allungare ulteriormente i tempi è stato un errore nelle notifiche degli atti del procedimento, inviati a un indirizzo sbagliato. Così, tra rinvii e nuove udienze si è arrivati fino a ieri. Nell’aula del tribunale, davanti al collegio dei giudici presieduto da Luigi Riganti, le vittime hanno dovuto ripetere quanto già avevano dichiarato dieci anni fa. Ma la loro deposizione, proprio per il tempo trascorso, non è stata più la stessa di allora.

Il tassista e l’amica hanno ripercorso i dettagli della rapina, ma quando si è trattato di descrivere gli imputati e l’automobile, una Fiat Punto nera, su cui sarebbero scappati, il ricordo non è stato più tanto nitido. Questo è bastato al pubblico ministero Andrea Zanoncelli a chiedere l’assoluzione. Richiesta accolta dai tre giudici”.