Smart drugs. Droga al distributore automatico h24, 19 arresti

Pubblicato il 10 Gennaio 2012 - 09:51 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – A guardarlo sembra un profumo per ambienti, si chiama Hurricane o Orange, eppure è droga. Si brucia o si fuma, simile alla cannabis ma sintetizzato in laboratorio e 5-10 volte più forte di quella naturale e soprattutto la trovi anche al distributore automatico.

La più potente costa 22 euro, ma ci sono anche bustine più economiche. A fermare il traffico che ha utilizzato anche due singolari distributori automatici, una sorta di bancomat h24 dello sballo (entrambi nel Lazio, uno a Roma), sono stati carabinieri dei Nas e dall’Agenzia delle Dogane in una operazione denominata ‘Oro e incenso’ che ha portato a diciannove gli arresti e dodici negozi sequestrati.

L’operazione è scattata dopo le segnalazioni di almeno trenta episodi di grave intossicazione e oggetto di allerta da parte del Dipartimento delle politiche antidroga e del ministero della Salute. ”Proporrò e solleciterò opportune iniziative per adeguare costantemente la lista delle sostanze stupefacenti alle emergenze che via via si manifestano”, ha annunciato il ministro della Salute Renato Balduzzi. ”Non ci sono droghe ‘smart’, cioè furbe. Bisogna fare molta attenzione – ha detto il ministro – a non giocarsi la vita, utilizzando sostanze dannose per la salute. Occorrono normative sempre più adeguate per contrastare una situazione in continuo cambiamento”.

I 19 provvedimenti di custodia cautelare, emessi dal Gip del tribunale di Catania Santino Mirabella, di cui 6 in carcere e 13 agli arresti domiciliari hanno riguardato i reati di associazione per delinquere finalizzata al commercio di prodotti pericolosi per la salute, traffico di sostanze stupefacenti e ricettazione nei confronti di altrettanti soggetti alcuni dei quali già pregiudicati per reati specifici. Il sequestro penale ha riguardato 12 strutture commerciali per un valore di 1,5 milioni di euro, inclusi due distributori automatici di vendita. E’ stato infine oscurato il sito Web di un’azienda torinese capofila del traffico. Le materie prime provenienti dalla Cina venivano lavorate e miscelate con altri ingredienti e poste all’interno di confezioni che sembravano profumatori ed aromatizzatori per ambienti. Per la prima volta in Italia i carabinieri hanno contestato allo stesso tempo il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti e la detenzione e il commercio di sostanze pericolose per la salute.