Soldatessa esclusa da concorso GdF perché incinta: il Tar le restituisce il diritto

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Gennaio 2017 - 11:16 OLTRE 6 MESI FA
Soldatessa esclusa da concorso GdF perché incinta: il Tar le restituisce il diritto

Soldatessa esclusa da concorso GdF perché incinta: il Tar le restituisce il diritto

ROMA – Soldatessa esclusa da concorso GdF perché incinta: il Tar le restituisce il diritto. Eleonora A., soldatessa siciliana delle Forze Armate che voleva entrare tramite concorso alla Guardia di Finanza, fu esclusa a settembre per inidoneità: era incinta. Ora una sentenza del Tar le restituisce il diritto a proseguire la sua carriera, ribadendo il concetto che la maternità non è una condizione patologica e che la legge  – cioè accedere ai pubblici impieghi senza discriminazioni di sorta all’ingresso – è uguale per tutti.

Lo stato di gravidanza “non può essere considerato come una causa di inidoneità psico-fisica della donna al suo eventuale reclutamento” nella Guardia di Finanza. Lo ha stabilito il Tar del Lazio che ha dichiarato illegittima la norma di un bando dell’anno scorso nella parte in cui disponeva l’esclusione dal concorso delle aspiranti finanziere che non possono essere sottoposte agli accertamenti sanitari di rito in quanto in stato di gravidanza.

La sentenza riguarda la soldatessa dell’Esercito che, lo scorso 5 settembre, venne esclusa dal concorso straordinario per il reclutamento di 400 allievi finanzieri per l’anno 2016 perché incinta al momento delle visite mediche. Il Tar del Lazio, accogliendo il ricorso della giovane, ha stabilito che “sulla base dei principi di rango costituzionale (artt. 3 e 51 della Costituzione) è garantita a tutti i cittadini senza distinzione di sesso la possibilità di accesso agli uffici pubblici, e ciò in ragione del più generale principio di uguaglianza, senza possibilità di ammissione di deroghe”.

Tale tutela è sancita anche dalla normativa comunitaria e, a livello nazionale, dalla legge sulle lavoratrici madri e da quella sulle pari opportunità. Pertanto, afferma il Tar, l’esclusione dal concorso della donna incinta è illegittima: questa disposizione, infatti, contrasta “con i principi costituzionali, determinando una inammissibile disparità di trattamento nei confronti di una concorrente che vede così pregiudicata la sua maternità”.

E quando la legge prevede che “lo stato di gravidanza costituisce temporaneo impedimento all’accertamento” dell’idoneità significa solo che l’interessata è esonerata dal sottoporsi temporaneamente all’accertamento, “ma non può essere considerato di per sé come una causa di inidoneità”, come avvenuto nel caso in questione. Non si tratta di un episodio isolato: anche una soldatessa dell’Esercito fu esclusa dal concorso per la sua stabilizzazione proprio perché incinta e pure in quel caso il Tar ne accolse il ricorso perché “lo stato di gravidanza non può essere considerato una malattia o un’imperfezione che mette in discussione l’idoneità psico-fisica della donna al suo eventuale reclutamento nell’Esercito”.