Spallanzani, cure al malato di Ebola: protestano gli infermieri

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Novembre 2014 - 12:09 OLTRE 6 MESI FA
Spallanzani, cure al malato di Ebola: protestano gli infermieri

Spallanzani, cure al malato di Ebola: protestano gli infermieri

ROMA – Spallanzani, cure al malato di Ebola: protestano gli infermieri. Il medico italiano contagiato da Ebola in Sierra Leone e ricoverato con tutte le procedure speciali del caso allo Spallanzani di Roma sembra rispondere bene alle terapie (per ora top secret). E’ uno specialista catanese di infettivologia impiegato all’Umberto I di Enna, in aspettativa per poter aiutare Emergency (Africa, Kurdistan): ha la febbre ma reagisce bene al farmaco sperimentale.

Del resto è affidato alle cure di una equipe di 30 persone. 15 infermieri sono stati distaccati al super-reparto dove è confinato in quarantena. Sono troppi, denunciano i sindacati dell San Camillo-Forlanini (l’Asl di appartenenza dello Spallanzani). Approfittando dell’imprevista visibilità mediatica concentrata sulla struttura con l’arrivo del paziente zero di Ebola, i sindacati hanno sciorinato la lista delle rivendicazioni, in particolare la carenza di personale.

Togliere 15 medici e 15 infermieri dalle corsie per dedicarli solo al paziente affetto da Ebola è assurdo. Così non si può garantire l’assistenza “normale” nelle corsie agli altri pazienti” ha subito denunciato il rappresentante Cobas Lorenzo Fanelli. “L’emergenza Ebola si inserisce in una situazione critica per la carenza del personale infermieristico — ha spiegato al Corriere della Sera Adriano De Iuliis, infermiere e segretario aziendale Rsu Nursind —. Non abbiamo ansie sulla gestione delle infezioni ma la coperta è corta, da qualche parte bisognerà tirarla. I doppi turni già ci sono. Ci chiederanno di fare i tripli turni?”

Lamentele e recriminazioni sembrano far passare in secondo piano la conferma che allo Spallanzani esista e svolga con tempestività e alta competenza il suo ruolo un centro super specializzato nella cura e gestione delle emergenze sanitarie più pericolose con una fama di livello internazionale. Il direttore scientifico assicura che “nessuno si tirerà indietro”. Negli Stati Uniti, ricorda Monica Ricci Sargentini sul Corriere della Sera, il 12 novembre gli infermieri erano scesi in sciopero:  alcuni di loro erano stati contagiati.