Stato-mafia, anche avvocato di Riina potrà interrogare Napolitano

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Ottobre 2014 - 13:02 OLTRE 6 MESI FA
Stato-mafia, anche avvocato di Riina potrà interrogare Napolitano

Giorgio Napolitano

PALERMO – Anche l’avvocato di Totò RiinaLuca Cianferoni, potrà interrogare il capo dello Stato Giorgio Napolitano nell’audizione del prossimo 28 ottobre. Napolitano dovrà rispondere anche a domande su un vecchio rapporto militare del 1993, in cui si parla di minacce di attentato proprio nei confronti dell’attuale presidente della Repubblica.

La Corte d’Assise ha accolto l’istanza del difensore del boss mafioso, stabilendo che potrà porre domande a Napolitano su quanto accadde fra il 1993 e il 1994, quindi su temi nuovi rispetto a quelli originariamente stabiliti dai giudici. La richiesta della nuova prova segue il deposito di documenti riservati del Sismi, fatto dai pm, su un allarme attentati, del 1993, allo stesso Napolitano e all’allora presidente del Senato, Giovanni Spadolini.

I documenti sono stati acquisiti dalla corte il 24 ottobre al fascicolo del dibattimento. Per il legale l’ingresso nel processo del rapporto dei Servizi renderebbe inevitabile porre a Napolitano domande su cosa accadde tra il ’93 e il ’94, periodo in cui ci fu l’allarme attentati. Secondo la corte

“la nuova prova non è né manifestamente superflua, né irrilevante”.

E, riferendosi ad anni in cui Napolitano non era capo dello Stato, non rientrerebbe nei limiti della sentenza della Corte Costituzionale che, risolvendo il conflitto di attribuzioni tra il Colle e la Procura di Palermo, ha riconosciuto una serie di prerogative al capo dello Stato.

I giudici hanno ricordato, pure ammettendo la richiesta dell’avvocato di Riina, che proprio per le prerogative costituzionali di cui gode il presidente della Repubblica, la sua deposizione

“non può prescindere dalla disponibilità del capo dello Stato, di cui la corte non potrà che prendere atto”.