Stefano Cucchi: medici tutti assolti in appello

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Luglio 2016 - 16:12 OLTRE 6 MESI FA
Stefanoi Cucchi: medici tutti assolti in appello

Stefanoi Cucchi: medici tutti assolti in appello

ROMA – E’ stata confermata in Appello l’assoluzione dei 5 medici che hanno avuto in cura Stefano Cucchi nell’ospedale Pertini di Roma. Lo ha deciso la terza Corte di Assise d’appello della capitale. E’ durata oltre tre ore la camera di consiglio che ha portato alla conferma dell’assoluzione di Aldo Fierro (primario del reparto detenuti dell’ospedale ‘Pertini’ di Roma) e dei medici Stefania Corbi, Flaminia Bruno, Luigi De Marchis Preite e Silvia Di Carlo. I cinque erano stati condannati in primo grado per omicidio colposo e poi assolti in appello; è stata la Corte di Cassazione che nel dicembre scorso annullò quelle assoluzioni, disponendo un appello-bis.

Eppure il Procuratore Generale Eugenio Rubolino nella sua requisitoria al processo d’appello bis per la vicenda della morte del geometra romano ci eraz andato giù pesante. “Stefano Cucchi – dice il Pg – è stato vittima di tortura come Giulio Regeni. E’  stato pestato, ucciso quando era in mano dello Stato, ucciso da servitori dello Stato in camice bianco. Occorre restituire dignità a Stefano e all’intero Paese. Bisogna evitare che muoia una terza volta”.

I medici che lo hanno avuto in cura al ‘Pertini’ sono responsabili di omicidio colposo; per loro, nessuna attenuante generica”, ha detto il pg nel corso dell’udienza, davanti alla III Core d’assise d’appello, presenti anche Ilaria Cucchi e il suo avvocato Fabio Anselmo. “Quell’ospedale – ha aggiunto il Pg – per Stefano è stato un lager, viene privato anche del pane in quanto celiaco. Si è nutrito con acqua. Arriva bradicardico e per questo dovevano da subito fare qualcosa; invece, non viene neanche monitorato”.

Il rappresentante dell’accusa ha ‘sposato’ la sindrome da inanizione, da malnutrizione, indicata dai giudici di primo grado come concausa della morte di Cucchi. “Dal momento del ricovero di Cucchi comincia la non diagnosi -ha detto il Pg- è stato un comportamento gravemente colposo dei medici. I nostri imputati erano lontani non solo dal formulare una corretta diagnosi, ma anche dal verificarla. In un paziente che stava morendo viene prescritta acqua, ma si continuava a dare antidolorifici”.