Stefano Cucchi: se fosse sopravvissuto sarebbe rimasto invalido

di redazione Blitz
Pubblicato il 6 Ottobre 2016 - 12:25 OLTRE 6 MESI FA
Stefano Cucchi: se fosse sopravvissuto sarebbe rimasto invalido

Stefano Cucchi: se fosse sopravvissuto sarebbe rimasto invalido

ROMA –  Stefano Cucchi, se fosse sopravvissuto, sarebbe rimasto invalido al “32 o 35%”. Parola di Francesco Introna, il medico legale che ha firmato l’ultima perizia, quella che collega la morte all’epilessia e che per la prima volta parla di lesioni. Il Corriere della Sera pubblica stralci della relazione:

“Tumefazioni al volto, fra le tempie e le labbra. Tracce di emorragia fra lombi e inguine. Fratture in due punti della colonna vertebrale. Le lesioni riportate dal signor Stefano Cucchi, dominate dalla frattura discosomativa postero superiore di L3 e dalla frattura di S4 (la vera scoperta di questa perizia che, da questa lesione fa dipendere complicazioni alla vescica e una possibile aritmia mortale ndr) ben avrebbero potuto, a guarigione avvenuta, reliquare con postumi permanenti responsabili di un danno biologico permanente del 32-35%”.

Il professor Introna lascia aperte due possibilità dietro la morte del giovane spacciatore arrestato nel 2009 a Roma e morto una settimana dopo nell’ospedale Pertini, reparto detenuti. La prima parla di una crisi epilettica. La seconda di una lesione alla vescica e all’area del bacino che avrebbe causato problemi al cuore e quindi l’arresto cardiaco. Sulla prima ipotesi la società italiana di epilessia (Lice) ha fatto qualche precisazione, soprattutto sulla lettura che i giornali hanno fatto della perizia:

“Occorre non confondere il concetto di morte improvvisa con quello utilizzato in tutti i titoli di ‘Epilessia improvvisa’, privo di significato dal punto di vista medico”. Lo precisa la Società Scientifica Italiana dell’Epilessia (Lice), intervenendo in una nota sulla vicenda di Stefano Cucchi, ed in particolare alle notizie sulla perizia che attribuiscono la morte del ragazzo, 7 anni fa, a “morte improvvisa per epilessia”. Notizia che, sottolinea la Lice, “ha creato notevole preoccupazione nella popolazione dei soggetti che soffrono di epilessia”. “La morte improvvisa – spiega la Società scientifica – è un evento che si può verificare in qualsiasi persona nel corso della vita. E’ un evento molto raro, più frequente nelle persone con epilessia (è chiamato SUDEP), in particolare in certe forme della patologia e in alcune fasce di età”. La Lice esclude poi di poter valutare in modo specifico “il parere dei periti del Gip che avrebbero motivato la morte del Sig. Cucchi sulla base di una crisi epilettica”, “non conoscendo di quale forma di epilessia lo stesso soffrisse, i farmaci assunti, etc.”.