“Stefano D’Orazio è mio padre”. Batterista Pooh dice no dna

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Gennaio 2016 - 09:02 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Francesca Michelon ha 31 anni ed assicura: “Sono la figlia naturale del batterista dei Pooh Stefano D’Orazio”. Quest’ultimo, però, non le crede. O almeno non vuol sapere nulla di questa storia al punto che rifiuta, per ora, di sottoporsi alla sola prova in grado di certificare o smentire il tutto, il test del Dna.

La vicenda è stata raccontata dal quotidiano Il Resto del Carlino. E parte da un tribunale. Quello a cui Michelon si è rivolta per avere due cose: la verità su chi sia suo padre e, fatto non esattamente trascurabile, un risarcimento che i suoi legali quantificano in un paio di milioni di euro. Il punto, per ora, è che Stefano D’Orazio al test del Dna non si è presentato.

Michelon spiega di aver saputo la verità su suo padre poco tempo fa. Racconta il Resto del Carlino:

Siamo alla fine degli anni ‘70 e la mamma di Francesca, Oriana Bolletta, sposa Diego Michelon, tecnico del suono che al tempo collaborava spesso con i Pooh. Dal matrimonio nasce una prima figlia. In quegli anni Oriana frequenta e diventa amica della band. Dopo qualche anno le nozze entrano in crisi e, nell’83, Oriana e Diego si separano per quasi un anno.

È in quel momento, secondo il racconto della donna sfociato nell’atto di citazione, che fra la mamma di Francesca e D’Orazio nasce una relazione sentimentale che dura alcuni mesi. Nell’aprile ‘84 l’evento cruciale: Oriana si accorge di essere incinta e per lei il padre è il batterista dei Pooh. La donna lo comunica a D’Orazio, che però tronca la relazione. E così lei, sola e smarrita, si riavvicina al marito e torna con lui. Dopo nove mesi nasce Francesca e la vita, nella famiglia Michelon, trascorre serena, mentre per D’Orazio continua l’ascesa nel mondo della musica.

Nel 2006, però, la svolta. La madre di Francesca Michelon racconta quella che secondo la ragazza è la verità su suo padre. Inizia una battaglia legale per il riconoscimento da parte di Stefano D’Orazio. Ancora il Resto del Carlino:

La sua versione è che non ci fu alcuna relazione fra lui e Oriana Bolletta, ma solo due fugaci incontri nell’83 e nell’84. Due trasgressioni. Difficile, per la difesa, che il solo incontro avvenuto nell’84 possa essere all’origine della paternità. Il giudice ha ordinato il test del Dna, ma D’Orazio non si è presentato. L’ultimo incontro era fissato i primi di gennaio. I suoi legali chiedono che sia dichiarata non valida la sentenza di disconoscimento pronunciata a Venezia (perché fatta oltre i termini di legge) senza la quale non si può intraprendere quella di riconoscimento. I legali di Francesca la ritengono invece solo una tattica dilatoria e hanno depositato una istanza di lite temeraria.