Stefano Proietti morto a Londra la notte di Natale. E’ giallo, nessuno dice nulla

di redazione Blitz
Pubblicato il 1 Febbraio 2017 - 23:43 OLTRE 6 MESI FA

LONDRA – Lo aspettavano a casa per festeggiare il Natale in famiglia. Stefano Proietti, perugino di 35 anni, aveva già prenotato il volo da Londra, ma dal 23 dicembre non si era fatto più sentire. Lo hanno ritrovato morto la notte di Natale: era disteso a terra in un lago di sangue nella sua stanza numero 27 della “casa protetta” in cui risiedeva di Parmiter street, a Londra. A distanza di un mese il giallo è ancora irrisolto.

Il certificato del coroner, il medico legale nel Regno Unito, non aiuta neppure un po’ a spiegare il mistero: “Le cause del decesso sono ancora da accertare“, ha scritto l’ufficiale M. E. Hassel. Da allora nessuno dice nulla, per questo la famiglia, assistita dall’avvocato Walter Biscotti, chiede che sulla vicenda si accendano i riflettori. Una richiesta rivolta anche all’Italia affinché chieda e ottenga maggiori informazioni da Londra.

Stefano, 35 anni con alle spalle problemi di dipendenza, viveva a Londra da diversi anni. Si manteneva facendo piccoli lavori saltuari. La madre Marinella Barboni, racconta al Corriere dell’Umbria:

“Ultimamente era impiegato in una ditta di pulizie, era occupato due volte alla settimana e prestava servizio in alcuni uffici”. Prima viveva in un appartamento condiviso con alcuni inglesi, in seguito si era trasferito nella struttura pubblica, una sorta di ostello con la presenza di una équipe medica fissa. Nei primi giorni dopo il decesso si è parlato di una overdose da stupefacenti, ipotesi che però non ha trovato conferma negli atti ufficiali inviati alla famiglia. Senza una riga in più rispetto a quanto riportato nella succinta frase in inglese. “Ci sentiamo abbandonati. Non ci dicono niente. E’ come se fosse morto un gatto”.