Strage Erba: Olindo e Rosa, intercettazioni ultima carta

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Maggio 2016 - 11:20 OLTRE 6 MESI FA
Strage Erba: Olindo e Rosa, intercettazioni ultima carta

Strage Erba: Olindo e Rosa, intercettazioni ultima carta (foto Ansa)

ERBA – Le intercettazioni possono rimettere in discussione l’esito del processo a Olindo Romano e Rosa Bazzi, quello della strage di Erba. I legali dei due coniugi si sono rivolti alla Corte di Cassazione per sperare che, considerando alcune intercettazioni ambientali mai prese in considerazioni in ambito giudiziario, possa essere modificato l’esito del processo. Attualmente Olindo e Rosa si trovano in carcere. Si tratterebbe di conversazioni telefoniche avute dai due con parenti e amici nelle ore della strage.

Olindo e Rosa, ora, sono stati definitivamente condannati all’ergastolo come responsabili dell’orrore avvenuto l’11 dicembre 2006 in via Diaz ad Erba: vennero massacrati a coltellate e sprangate Raffaella Castagna, il suo bambino Youssef di due anni e mezzo, la madre Paola Galli e la vicina Valeria Cherubini. L’unico superstite fu Mario Frigerio, marito della Cherubini, che ebbe la gola trapassata da una coltellata e si salvò soltanto per una malformazione congenita della carotide.

Scrive Gabriele Moroni su Il Giorno:

«Molti – dice il difensore Schembri – hanno ritenuto che il fatto che Olindo e Rosa non parlassero del massacro fosse un indizio di colpevolezza. Ci sono delle intercettazioni telefoniche e ambientali che dimostrano il contrario. All’udienza preliminare chiedemmo che venissero trascritte e non lo furono. Chiedemmo che entrassero nel fascicolo processuale e non furono acquisite». Intercettati in auto, i coniugi s’interrogano su chi possa essere stato, quasi litigano sulle ipotesi, parlano di Frigerio, ferito. Rosa conversa al telefono con un’amica, che le consiglia un’assistenza legale. Olindo riceve la chiamata da un avvocato che li ha visti nei tg, si parla di Frigerio che avrebbe riconosciuto il suo aggressore in un vicino. L’uomo rassicura la moglie: «Guarda, Rosa, non voglio dare soldi a un avvocato. Cinquecento euro non ce li possiamo permettere. Il vicino di casa non sono io». Il netturbino racconta alla moglie che gli inquirenti hanno guardato dovunque sulla sua auto con «quella lucetta lì» e che ora la vettura «fa proprio schifo». Aggiunge: «Mi hanno detto che per la fine dell’anno riescono a prendere chi è stato». Anche la consorte è tranquilla: «Non abbiamo niente da temere perché non abbiamo fatto niente». «Siamo di fronte – dice Schembri – a due attori da Oscar oppure, come crediamo, sono due innocenti che discorrono con la coscienza tranquilla».