Stupri a Roma/ Fermato Luca Bianchini, il presunto violentatore seriale. Il trentaduenne contabile, fidanzato, sarebbe stato incastrato dal Dna e da una vecchia auto

Pubblicato il 10 Luglio 2009 - 17:42 OLTRE 6 MESI FA

Si chiama Luca Bianchini, ha trentadue anni, è laureando in legge e lavora come contabile nella zona di Cinecittà. Sarebbe lui il presunto stupratore seriale che ha terrorizzato Roma negli ultimi mesi. Il capo della squadra mobile, Vittorio Rizzi, ha affermato in conferenza stampa che «aveva una normale vita sentimentale e affettiva, tanto che è fidanzato».

«A casa sua – ha proseguito Rizzi – sono state trovate alcune videocassette dai titoli “Ti stuprerò” e “Stupri dal vero”, dove ci sono soggetti sono che stuprano le donne. Scaricava da internet tutto quello che riguardava la storia dei seriali». Bianchini avrebbe negato ogni responsabilità, affermando che è stato preso un «abbaglio».

L’uomo è stato fermato mentre usciva dall’ufficio. Sono molti gli indizi che hanno condotto gli investigatori a questa figura. Innanzitutto il Dna, che sarebbe compatibile con quello rilevato dalle tracce organiche evidenziate sugli abiti delle ultime tre vittime, una residente alla Bufalotta e le altre due in zona Ardeatina. Inoltre gli uomini della Mobile sono arrivati a lui attraverso una vecchia auto che usò in alcune delle 15 precedenti violenze sessuali. Nel corso di una perquisizione in casa sua sarebbe stato trovato il coltello col quale avrebbe minacciato le sue vittime.

L’uomo ha anche un precedente per violenza sessuale, un tentativo di stupro che risale a quando aveva 19 anni. La polizia è risalita a lui risentendo molte vittime di aggressioni avvenute molto tempo fa ma portate avanti con le stesse modalità delle ultime tre.

Nel ’96 Luca Bianchini aveva tentato di stuprare la vicina. Ma il Gip lo scagionò perchè «al momento del fatto era incapace di intendere e di volere». Era il pomeriggio del 28 maggio quando Luca Bianchini, allora ventenne, armato di un coltello da cucina, tentò di violentare una donna di 49 anni, sua vicina di casa a Centocelle che era nell’abitazione con il figlio, un bambino di dieci anni. Era entrato con un pretesto, chiedendo alla donna se per caso sul suo terrazzo fosse finita una sua maglietta.

Poi il tentativo di stupro, una violenta colluttazione nella quale Luca Bianchini si ferì alla gamba. Decisivo per mettere in fuga il maniaco fu il figlio di dieci anni della donna: alle grida della madre accorse, si buttò addosso a Luca Bianchini e cominciò a tirargli i capelli, distraendolo e consentendo alla madre di divincolarsi e di correre a chiedere aiuto ai vicini.

Il giovane si rifugiò nel suo appartamento ma poco dopo fu arrestato. Durante l’udienza preliminare, sulla base di una perizia medico legale, il gip Antonio Trivellini lo ritenne incapace di intendere e di volere al momento del fatto.