Taranto, la Corte d’appello condanna il flirt telefonico: “È come tradire”

Pubblicato il 7 Aprile 2013 - 13:16| Aggiornato il 20 Dicembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

TARANTO – Flirtare al telefono con le colleghe può portare alla separazione. E’ quanto stabilito da una sentenza della Corte d’appello di Lecce, sezione distaccata di Taranto, che ha rigettato il ricorso di un marito che aveva fatto ricorso nella causa di separazione dalla moglie.  

La storia la racconta Elvira Serra sul Corriere della Sera di domenica 7 aprile:

“… Una serie di telefonate ammesse come prove lasciavano ‘chiaramente trasparire’ legami sentimentali con due colleghe, ‘non ignoti sul posto di lavoro’. I giudici hanno avvicinato il concetto di fedeltà coniugale a quello di lealtà e hanno stabilito che ‘la relazione con estranei rende addebitabile la separazione quando, in considerazione degli aspetti esteriori con cui è coltivata e dell’ambiente in cui i coniugi convivono, dia luogo a plausibili sospetti di infedeltà; pertanto ogni qualvolta essa, anche se non si sostanzi in un adulterio, comporti comunque offesa alla dignità e all’onore dell’altro coniuge’.

Spiega il Corriere che

“La sentenza numero 85 del 2013 ha sorpreso non poco gli esperti di diritto di famiglia: è ormai raro che sia l’adulterio a causare l’addebito. ‘Fossi il legale del marito farei ricorso in Cassazione’, dice la matrimonialista Valeria Mazzotta, del foro di Bologna. Considera eccessiva la decisione, ma individua subito l’elemento che può avere convinto i magistrati di Taranto. ‘Molto dipende dal contesto, probabilmente se la stessa cosa fosse successa in una grande città avrebbe avuto un esito diverso. Ma i coniugi vivono a Martina Franca, un piccolo centro. E quelle telefonate devono essere state lesive del decoro della moglie’.

“L’avvocato Laura Hoesch punta il dito contro la norma sull’addebito. ‘Per me andrebbe abolita. È anacronistica in una vita complessa dove le relazioni sono meno stereotipate di una volta. Non serve a niente. Le relazioni si rompono attraverso meccanismi complicati’. Riconoscere l’addebito significa dare all’adulterio la colpa della crisi coniugale. ‘E questo non avviene quasi più. La replica più frequente davanti al giudice, perlopiù accolta, è che il tradimento è stato la conseguenza di un rapporto già logorato. Mentre il risarcimento danno è un’altra cosa, esula dalla relazione matrimoniale'”.

Nella sentenza dei giudici pugliesi c’è scritto che

“Fedeltà non significa solo astenersi dall’avere rapporti sessuali con persone diverse dal coniuge, ma non tradire la fiducia reciproca che dura quanto dura il matrimonio’. E la terapista di coppia Gianna Schelotto fa notare tutte le implicazioni psicologiche del flirt telefonico con una collega (e viceversa). ‘Vuol dire benevolenza, affettività, simpatia: un campo dal quale la moglie si sente esclusa. Forse è un eccesso ammettere la colpa, come in questo caso, ma di sicuro è stata riconosciuta l’insensibilità dell’uomo che non si è reso conto di aver ferito i sentimenti della compagna’.

Come si fa a capire di aver passato il segno? ‘Quando viene il desiderio di incontrare nella realtà il partner telefonico, allora bisogna fermarsi’, risponde il sessuologo Marco Rossi, che riconosce legittimità alle fantasie: ‘Sono anzi il motore del desiderio. Purché restino tali’. Nel caso della coppia tarantina le trascrizioni delle conversazioni non lasciavano dubbi sul loro tenore. ‘Non so se sia stato fatto un processo alle intenzioni. Certo, oggi tutto il mondo virtuale, che un tempo era visto come una nicchia per depravati o personaggi d’élite, è un luogo come un altro, dove si fa conoscenza molto di più che andando in palestra. Se però dall’altra parte del filo c’è una persona reale che si conosce e si frequenta, il passaggio dalle parole ai fatti è solo una questione di tempo’”.